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Crozza-Bersani: “Non voglio fare la fine di Fassina. Ora è ai giardinetti coi piccioni che gli danno da mangiare”

di F. Q.

Copertina di Maurizio Crozza che apre la nuova puntata di Dimartedì (La7) con una esilarante parodia dell’ex segretario Pd, Pierluigi Bersani: “Altolà! Chi va là! È st’acqua qua! Per mandarmi via dal Pd serve l’esercito. Non è che son qui col moschetto per sparare solo cazzate, eh, ragazzi. Il Pd è casa mia, qui c’ho tutte le mie cose: la mia scrivania, le foto di Berlinguer, l’armadietto con le metafore divise per animali. C’ho le metafore con la mucca, col maiale, con la salsiccia, che è sempre maiale, ma è in una sottocartella. Siam mica qui a chiedere i documenti al Milite Ignoto” – continua – “Se io esco dal Pd, dove vado? Non posso mica fare la fine di Fassina, che adesso è ai giardinetti coi piccioni che danno da mangiare a lui. Io a Renzi ce l’ho detto chiaro: o cambi l’Italicum o è guerra. Perché, ragazzi, non è che se mungi il pastore, poi ti viene il latte pastorizzato. Dopo un po’, esce anche il pastore incazzato. Vedo che lì c’è Di Maio. Se vince il SI’ e se serve una minoranza nel direttorio del M5S, io vengo via con niente. Posso portare anche Cuperlo? Porco boia, ho sparato a Cuperlo!”. Il comico poi improvvisa un duetto tra Renzi e Cuperlo e commenta la direzione del Pd: “Dopo l’intervento di Renzi, c’era così tanta tensione che uno dell’Isis si è alzato e ha detto a tutti di darsi una calmata. Renzi prima ha detto che negli ultimi 2 anni il Paese è andato benissimo. E poi ha concluso dicendo che se vince il NO, è un disastro perché il Paese non cambia. Ma allora perché dovremo votare SI’? Se il Paese va bene così, perché dovremo cambiare? Ancora 2 anni così e diventiamo la Germania. In realtà” – prosegue – “pare che il problema sia il combinato disposto Italicum + riforma. Un po’ come se fossero il nitrato e la glicerina: presi singolarmente, vanno bene. Se li combini, salta in aria tutto. Un po’ come anche Di Maio e le mail: due elementi innocui, che, messi insieme, fanno casino“. Crozza si rivolge poi a Luigi Di Maio, ospite in studio: “Che fortuna voi del M5S, non avete la minoranza. Da voi se qualcuno osa dire qualcosa contro Grillo, generalmente lo trovano a tranci al banco del pesce di Sant’Ilario. Nel M5S lei era il numero uno dopo Grillo, ma è bastato il piccolo inciampo sulla Muraro e ora tra i 5 Stelle adesso la chiamano ‘quello con la giacca che sta dietro a Di Battista nelle foto’. In una classifica di gradimento interno al M5S, lei ormai viene dietro il portinaio del cugino del figlio di Casaleggio”. Battuta finale su Orfini (“A Roma o fa il doppio gioco per il M5S oppure ha il fiuto politico di un bracco con la sinusite. Sarà mica il primo politico stampato in 3D?”) e imitazione di Grillo: “Belin, c’abbiamo delle stampanti meravigliose. Di Maio, che cazzo ci fai lì? Sta arrivando il freddo, devi montarmi le gomme da neve!

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