Francesi, 19enni e schedati in fascicoli contrassegnati dalla lettera S, che indicano soggetti a rischio radicalizzazione. Ma non solo: perché ci sono nuovi punti in comune tra Adel Kermiche, il primo killer identificato della strage di Rouen, e Abdel Malik Petitjean, suo complice e coetaneo nato a Saint-Dié-des-Vosges. Anche quest’ultimo era stato segnalato alla Francia dalle autorità della Turchia perché aveva tentato di raggiungere la Siria. Stesso percorso per entrambi, dunque, dal quale emergono ulteriori falle della sicurezza francese.

Ecco la cronologia: il secondo attentatore di Saint-Etienne-du Rouvray è individuato dalle autorità di Ankara il 10 giugno, viene segnalato ai servizi di intelligence transalpini (Dgsi) il 25 giugno, e quattro giorni dopo inserito nella blacklist dei radicalizzati. Il 29 giugno viene quindi schedato con la lettera ‘S’ perché ha cercato di arruolarsi nelle terre del Califfato, come il suo compare di morte Adel Kermiche. Una procedura che al suo rientro avrebbe dovuto permettere di far scattare immediatamente l’allarme e consentire, dunque, di fermarlo in tempo. Ma quelle informazioni dalla Turchia sono arrivate “troppo tardi”. Perché l’11 giugno Petitjean era già rientrato tranquillamente in Francia, prima ancora, dunque, che venisse inserito nella lista dei servizi. Gli 007 francesi pensavano che fosse ancora in Turchia o in Siria e invece era già tornato, pronto a colpire in chiesa insieme al complice di morte Adel Kermiche. Dal 21 luglio, cinque giorni prima dell’attentato nella chiesa in Normandia era ricercato. Inoltre, scrive Repubblica, due giorni prima dell’attacco le autorità francesi “avevano ricevuto un avviso con nome e fotografia”.

La segnalazione di Petitjean A quanto si apprende la famiglia non aveva più notizie di Petitjean dalla mattina del lunedì 25 luglio – vigilia dell’attentato – e il suo telefono squillava a vuoto. Alla madre aveva detto che sarebbe andato sul lago di Annecy a trovare un cugino ma poi si è dileguato nel nulla, almeno fino all’attacco nella chiesa in Normandia. Il 27 luglio la polizia ha effettuato perquisizioni presso il suo domicilio di Aix-Les-Bains e a casa della sorella. La Procura di Parigi ha spiegato che l’identificazione formale del secondo attentatore ha richiesto tempo, dal momento che, non avendo il 19enne Petitjean precedenti, non esistevano né sue impronte né campioni del Dna. E’ stato un campione prelevato alla madre che ha permesso di risalire alla sua identità, anche se ad aprire la pista savoiarda è stata una carta d’identità ritrovata in casa di Kermiche. Intanto, la polizia ha condotto perquisizioni nella casa della madre, ad Aix-les-Bains (in Savoia) e di un parente a Montluçon (nell’Allier).

I messaggi di Kermiche – “Prendi un coltello, vai in una chiesa e fai una carneficina. Tagli due o tre teste, poi è finita”. Scriveva così ai suoi contatti su Telegram Adel Kermiche, che aveva come foto profilo un’immagine del califfo dell’Isis Al-Baghdadi. A rivelare il contenuto degli audio in cui il killer invitava circa 200 persone è il settimanale L’Express, a cui una fonte vicina all’inchiesta ha confermato l’autenticità dei file spiegando che i messaggi sono stati trovati “nel corso delle operazioni di polizia che prendevano di mira Adel Kermiche“. Nei file il giovane annuncia in pratica i suoi piani, chiede di diffonderli in modo massiccio una volta che li avrà realizzati, riferisce dell’influenza che ha avuto su di lui il suo ‘cheikh’ incontrato in carcere, racconta della volontà di creare una cellula terroristica a Rouen e dei suoi tentativi non riusciti di recarsi in Siria.

Il file audio in cui il futuro killer fa riferimento esplicito a quanto poi sarebbe accaduto è stato diffuso il 19 luglio (l’attacco è stato invece il 26 luglio) e si intitola ‘Meglio egira (esilio, ndr) o attentato?’. Il giovane risponde in un lungo monologo a questa domanda che gli è stata posta e risponde come segue: “Se vuoi andare da Sham (cioè unirsi all’Isis, ndr) è complicato visto che le frontiere sono chiuse. Piuttosto attaccare qui”, diceva. Poi partiva con la descrizione, cioè appunto: “Prendi un coltello, vai in una chiesa, fai una carneficina. Tagli due o tre teste e basta così”. E invitava il suo pubblico a imitarlo e a “fare cose da pazzi”. Il futuro killer evocava inoltre la facilità con cui si possono a suo dire reperire armi da fuoco, cosa però probabilmente smentita dal fatto che lui e l’altro attentatore hanno usato dei coltelli nell’attacco alla chiesa. Poi il riferimento di Adel Kermiche alla “guida spirituale” che l’ha ispirato: “In prigione (a Fleury-Mérogis dove è stato rinchiuso dal 22 maggio 2015 al 22 marzo 2016 dopo avere provato a unirsi a Daesh per la seconda volta nel 2015, ndr) il mio cheikh, mi ha dato delle idee”, ha detto il giovane.

Il 25 luglio, cioè un giorno prima dell’attacco alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, Kermiche ha diffuso su Telegram due messaggi audio. Prometteva “grandi cose” e chiedeva a “tutti i fratelli e le sorelle” che lo seguivano su Telegram di condividere massicciamente la sua pagina privata. Il giorno della tragedia, scrive ancora L’Express, il killer scrisse un nuovo messaggio invitando a “condividere ciò che seguirà”. Si è poi connesso un’ultima volta alle 9.46, qualche minuto dopo essere entrato nella chiesa, ma non ha pubblicato niente. L’Express riporta che, secondo le sue informazioni, il killer non ha diffuso alcuna immagine dell’attacco né su Telegram né altrove, probabilmente fermato dai proiettili della Brigata anti crimine di Rouen (Bri) che nel frattempo era intervenuta.

Creazione della Guardia Nazionale – Il presidente francese François Hollande ha ufficializzato la decisione di creare una Guardia nazionale, che sarà composta dai riservisti attualmente operativi. In una nota, giunta al termine di una riunione fra Hollande e i parlamentari che hanno analizzato le possibilità per creare questo corpo, l’Eliseo spiega che le modalità di creazione della Guardia nazionale saranno definite successivamente. All’inizio di agosto sarà presentata una comunicazione in merito al Consiglio di difesa e a settembre saranno consultate delle commissioni parlamentari per rendere operativa al più presto la creazione della nuova entità.

“Renderemo operativa al più presto la costituzione della Guardia nazionale, questa forza al servizio della protezione dei francesi”, ha scritto su Twitter Hollande. Il 20 luglio lo stesso capo di Stato aveva lanciato ai francesi un appello a unirsi alle file dei riservisti, anticipando che sarebbe stata creata una Guardia nazionale. Era stata chiesta a gran voce dall’opposizione dopo gli attacchi jihadisti degli ultimi mesi nel Paese, l’ultimo dei quali è quello avvenuto martedì mattina nella chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray. Attualmente sono 12mila i riservisti operativi in polizia e gendarmeria. Lo scorso 20 luglio Hollande aveva annunciato che, in casi speciali, si sarebbe potuto fare ricorso anche alle riserve operative di secondo livello, composte da membri della gendarmeria che hanno lasciato il servizio da meno di due anni (circa 10mila persone in più).

Sulle spiagge di Cannes vietate borse e valigie – Borse o valigie di grosse dimensioni sono state bandite per l’estate dalle spiagge di Cannes: lo ha deciso il sindaco della celebre località turistica della Costa Azzurra, David Lisnard, come “misura di sicurezza” antiterrorismo nel quadro dello stato d’emergenza decretato in Francia fino al gennaio del 2017. In particolare la delibera comunale vieta di passeggiare lungo il litorale o sulle spiagge con borse di grosse dimensioni o altre valigie. Il timore è che possano nascondere armi o esplosivi. La delibera attribuisce nuovi poteri alle forze dell’ordine. “La polizia municipale e tutti gli altri agenti hanno ora il diritto di allontanare chiunque porti un borsone”, dice il sindaco Lisnard, iscritto al partito di destra dei Républicains, lo stesso dell’ex presidente Nicolas Sarkozy.

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