Presto ci sarà il referendum sulle trivelle. Prescindendo dall’opinione che sia giusto o sbagliato votare si o no, lascerei agli esperti qualsiasi tipo di opinione al riguardo.

Questo referendum ha però sollevato un tema forse più grande che spero nei prossimi mesi e anni a venire diventi centrale nelle scelte future di molti paesi del mondo. Parlo della necessità di abbandonare le energie da fonti fossili. Negli scorsi mesi sono stati pubblicati diversi fondamentali studi sul cambiamento climatico. L’effetto delle emissioni dei gas climalteranti è devastante.

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Uno studio uscito su Nature condotto da un gruppo di 22 scienziati ha dichiarato che l’effetto delle emissioni climalteranti potrebbe avere un impatto che durerà per i prossimi 10.000 anni. Il problema è che per evitare questa catastrofe, abbiamo una finestra di poche decine di anni. In passato si era previsto che l’effetto dei gas serra doveva avere un impatto solo sui prossimi 100 anni, ma la previsione era basata sulla capacità computazionali dei computer dell’epoca. Oggi lo scenario è diverso perché le capacità di calcolo sono avanzate in maniera straordinaria.

Sostiene Andrea Levermann dell’Istituto di ricerche sull’impatto climatico di Potsdam, che oggi viviamo costantemente in una situazione di innalzamento del livello del mare perché 200 anni fa si usava il carbone, il gas e il petrolio. I modelli di oggi riescono a considerare le emissioni del passato e quelle attuali e la proiezioni future sono impressionanti si prevede l’innalzamento del mare di 52 metri e delle temperature di 7°C.

Secondo un altro studio pubblicato su Nature potremo toccare con mano gli effetti devastanti del cambiamento climatico già con l’arrivo della prossima stagione. Ci sarà un aumento delle precipitazioni, e con quantitativi sempre più grandi che porteranno inevitabilmente a esondazioni e danni irreparabili.

Secondo l’Unione Europea che ha pubblicato i risultati di diversi studi sul clima la nostra sicurezza alimentare è messa in pericolo dagli stravolgimenti climatici. In Spagna il clima secco sta diventando sempre più acuto. In Belgio, Inghilterra, Olanda si vedranno piogge fortissime. Il professor Uyettendale dell’Università di Ghent, che dirige un progetto europeo sulla sicurezza alimentare (VEG-ITRADE) spiega come eventi climatici estremi possono portare a diffondere tossine e contaminanti, diventare quindi un pericolo per la salute. Un esempio l’epidemia di Eschirichia coli sugli ortaggi in Germania che ha causato al settore agricolo 1.2 miliardi di euro in perdite economiche. Questa epidemia era stata collegata alle forti precipitazioni che avevano portato alla contaminazione delle acque. Secondo il ricercatore Antonio Maques, che dirige il progetto europeo ECS SEAFOOD sulla sicurezza ambientale del mare, gli eventi climatici estremi potrebbero portare ad una diffusione anche di contaminanti chimici come residui di pesticidi che si accumulerebbero negli ecosistemi ed in particolare in mare.

A queste informazioni, aggiungerei uno studio che rende bene l’idea della condizione straordinaria di impatto ambientale che l’uomo sta creando. Un lavoro pubblicato su Science in cui si misurano i sedimenti nelle profondità oceaniche hanno misurato il deposito di CO2 e ha dimostrato che da almeno 56 milioni di anni non si verificava un’emissione di anidride carbonica di questo tipo. Il problema è che oggi accade in un periodo molto breve.

Mentre tutti questi modelli computazionali e misurazioni sono in costante aggiornamento e riescono a creare scenari sempre più accurati, purtroppo sono ancora poco indagati gli effetti sui sistemi ecologici.

Non conosciamo la gran parte dei meccanismi alla base dei maggiori processi bio-geochimici. Recentemente ho partecipato ad una ricerca per comprendere l’effetto del cambiamento climatico sui batteri legati al ciclo dell’azoto, uno degli elementi centrali per la fertilità del suolo. Questo tipo di studi è solo all’inizio. Le comunità scientifiche internazionali stanno concentrando gli sforzi per creare modelli che riescano a farci comprendere l’impatto del clima sugli ecosistemi e I cicli geochimici ad essi legati. Siamo su questo pianeta da poco tempo. È come ci fossimo auto-invitati ad una festa e ci stessimo bevendo tutte le bevande, il cibo e riscaldando la stanza senza motivo, senza conoscere nessuno degli invitati e nemmeno sapere il nome del festeggiato.

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