Tutti vi parleranno ossessivamente della Grecia (e noi non siamo da meno), ma se volete restare in Italia non vi perdete l’approfondimento di uno scandalo, di quelli che lasciano il segno, che coinvolge il malgoverno del nostro paese.

Eppure se n’è parlato poco, quasi nulla. Massimo Alberizzi, che è stato corrispondente in Africa per il Corriere della Sera, e che è osservatore attento delle cose di quel continente, interpreta da lì la nomina di Lapo Pistelli alla vicepresidenza dell’Eni. Quando dalle belle parole passa ai fatti, Renzi si dimostra sempre un cinico analfabeta delle più elementari regole dello stato di diritto. Già avemmo l’esempio del passaggio diretto di un sottosegretario al vertice del Consiglio superiore della magistratura.

Il principio liberale della divisione dei poteri è ignorato dal Cerchio magico fiorentino. Ma questa volta si è esagerato. La nomina del viceministro agli esteri Pistelli alla vicepresidenza dell’Eni è davvero un eccesso di arroganza del potere. L’Eni è coinvolta in casi gravi di pagamento di tangenti, si sa come vanno le cose con i certi paesi africani come la Nigeria e il Congo dove la corruzione è persino più diffusa che in Italia. Occorrono manager integerrimi e molto esperti. Il doppio salto mortale dalla politica alla gestione economica fa aumentare solo i sospetti. Come avvenne con la nomina dell’ex capo della polizia e dei servizi segreti, il “prescritto” De Gennaro, alla Presidenza della Finmeccanica, che come è noto è impresa che non ha nulla a che fare con ordine pubblico e similia. Eppure, eppure… Ma leggete, leggete, ma solo se avete stomaco forte.

Poi per rilassarvi un po’ guardate anche le riflessioni di Critica Liberale sul “partito che non c’è”. Già, perché noi siamo tra coloro che di fronte alla scheda elettorale non sappiamo proprio cosa scegliere tra le tante ma troppo simili e bugiarde offerte elettorali, e allora ci siamo esercitati a immaginare che dovrebbe fare un governo davvero riformatore.

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