La Commissione Industria dell’Ue è fatta di sessantasette rappresentanti, fra cui, per l’Italia
BUONANNO Gianluca – Lega Nord
PATRICIELLO Aldo – Forza Italia
TAJANI Antonio – Forza Italia
TAMBURRANO Dario – Movimento 5 Stelle
TOIA Patrizia, – Partito Democratico (Vice Presidente)
ZANONATO Flavio – Partito Democratico
“On the basis of the precautionary principle and on the principle that preventive action should be taken, taking into account the risks and the negative climate, environmental and health impacts involved in hydraulic fracturing for the exploitation of unconventional fracking and the gaps identified in the Eu regulatory regime for shale gas activities, urges Member States not to authorise any new unconventional hydraulic fracturing operations in the Eu”
E cioè
“Sulla base del principio di precauzione e sul principio che occorre intraprendere azioni di prevenzione, e tenere conto dei rischi e degli impatti negativi sulla salute, sull’ambiente, sul clima associati alla fratturazione idraulica per la ricerca di idrocarburi non convenzionali e le lacune presenti nel regime regolatorio riguardo le attività di shale gas, si invitano gli Stati Membri a non autorizzare alcuna nuova operazione di fratturazione idraulica nei paesi dell’Ue.”
Conosco di persona sia Borrelli e Tamburrano perché hanno organizzato eventi o partecipato ad eventi contro le trivelle e sono quasi sicura che voteranno a favore dell’inserimento di queste parole. E gli altri?
Flavio Zanonato, Gianluca Buonanno, Aldo Patriciello, Antonio Tajani, Patrizia Toia come voteranno? Saranno presenti al momento del voto?
L’evidenza scientifica e giornalistica è schiacciante e solo chi non vuole vedere non vede. Dagli Usa arrivano storie incessanti di sismicità indotta, di inquinamento di falde acquifere, di veleni in atmosfera, di danni ad agricoltura e bestiame. La strada non è il fracking, ma la riduzione dell’uso delle fonti fossili, il risparmio energetico, l’uso delle rinnovabili. Lo sappiamo tutti. Solo le grandi lobby del petrolio continuano ad essere possibilisti, a seminare dubbi ed improbabili convivenze fra trivelle e vita sana. Adesso sta ai nostri politici decidere se essere dalla parte della scienza e dei fatti o dalla parte delle favole petrolifere.
Si dirà: oh, ma in Italia non c’è fracking su grande scala e che ci importa. Beh, non è così.
Intanto, ci sono almeno una decina di casi di fratturazione idraulica fatta o sperimentata in Italia. Il caso più eclatante è quello di Ribolla, in Toscana, del 2010 che ho pazientemente cercato di mettere assieme pezzo per pezzo, e a lungo nascosto al grande pubblico. Ma ci sono anche casi di prove di fracking in altre parti d’Italia – fatto o proposto.
E se non abbiamo il fracking a grande scala in Italia è grazie alla nostra geologia, non certo per il buon cuore o per l’intelligenza dei politici. L’emendamento europeo però è più grande dei nostri confini nazionali: vogliamo vedere il fracking nel resto d’Europa — Uk, Romania, Polonia — sapendo che non porterà ne a loro, ne a noi, niente di buono?
Qui le prove di hydraulic fracturing del 2010 a Ribolla, Grosseto Toscana