Cultura

LRNZ, il fumettista romano immagina il futuro del nostro Paese in “Golem”

E' il 2030 nel nuovo libro di Lorenzo Ceccotti: l'Italia ha adottato lo pseudo, la moneta unica dell'Eurasia, tutto è brandizzato, il cibo è esclusivamente di derivazione industriale, non si cucina più e le banche istigano il correntista a “tentare la fortuna” mentre si preleva al bancomat. A cercare di cambiare le cose ci prova Steno, il giovane protagonista

di Valentina Avoledo

“Negli anni passati avere l’ultimo Desmophone Yojo era diventato un lusso, così come una automobile Serinus. Oggi i dati parlano chiaro e ci dicono che ogni italiano può permettersene una. Mentre il Desmophone è un diritto di ogni cittadino”. Comincia così Golem (Bao Publishing), romanzo grafico di Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, fumettista romano di 36 anni che in 280 pagine immagina il futuro prossimo del nostro Paese. È il 2030 in Golem, l’Italia ha adottato lo pseudo, la moneta unica dell’Eurasia, tutto è brandizzato, il cibo è esclusivamente di derivazione industriale, non si cucina più e le banche istigano il correntista a “tentare la fortuna” mentre si preleva al bancomat. Un mondo nelle mani di quattro corporazioni che controllano il mercato, la sanità, la scuola e soprattutto la politica, la quale appoggia un mondo basato sull’acquisto, il possesso e “ladissipazione irreversibile della materia”. Un immaginario in cui la tecnologia domina sull’uomo proprio mentre, in questi giorni, centinaia di ricercatori di tutto il mondo – fra cui Stephen Hawking ed Elon Musk– hanno firmato una lettera promossa da Future of life institute in cui si invita gli scienziati a non farsi sopraffare dalle potenzialità dell’Intelligenza artificiale.

Il 2030 descritto in Golem è iper-tecnologico e apparentemente democratico, un mondo a gestione meccanica che porta all’autodistruzione del genere umano per fare spazio alle logiche manipolatrici del profitto. La società consumistica estremizzata in Golem prende spunto della comunicazione aziendale, realtà che LRNZ ha conosciuto dopo aver frequentato una scuola di industrial design. “La pubblicità ha il compito di esaltare le caratteristiche di un prodotto” sostiene Lorenzo. “Ci si affida a un marchio per la qualità percepita, non per quella reale. Le multinazionali possiedono migliaia di marchi nei più disparati settori, ogni brand ha un nome diverso che serve a mascherare un unico padrone. Dal detersivo ai biscotti, dunque, il produttore è lo stesso: è come se l’approdo del capitalismo sia di fatto un monopolio. In Golem le corporazioni non hanno solo il controllo del mercato ma vogliono sostituirsi ai processi naturali. Il modo in cui ho raccontato e disegnato è estremizzato, per questo mi piace definirlo un libro allegorico-satirico”.

A invertire la rotta è il protagonista della storia, Steno, un ragazzino che diventa inconsapevole eroe grazie al potere dei suoi sogni. Con l’aiuto di una banda di dissidenti, Steno propone ai cittadini un mondo nuovo, basato sul valore dei sentimenti e della partecipazione costruttiva. L’impianto narrativo è supportato da una matematica e manichea attenzione per i dettagli in ciascun disegno. LRNZ racconta come la gestazione di Golem sia durata quasi vent’anni. “L’idea centrale del libro mi è venuta al liceo” racconta l’autore. “Ci ho messo tanto a scriverlo perché prima non ero in grado di realizzarlo. Ho studiato in due scuole di fumetto e in una di narrativa sequenziale, confrontandomi con colleghi e maestri ho realizzato quali fossero i miei limiti, altrimenti sarei rimasto ingenuo e strafottente. Se sono riuscito a finire Golem è grazie alla coerenza stilistica imparata a scuola, anche se alla fine del percorso mi hanno lasciato un grande vuoto tanto che non sono riuscito a disegnare per cinque anni”.

L’ossessione per la tecnica è visibile nella perfezione di ogni immagine che partecipa in forma quasi autonoma al progetto complessivo di Golem, pieno di riferimenti simbolici e allegorici, da Caravaggio a Tarkovsky fino alla tradizione manga giapponese. “Per me ogni immagine dev’essere densa di informazioni, l’opera, nel suo complesso, dev’essere una sorta di metafora alchemica” continua Lorenzo. “Sono convinto che non si è autori di niente e che la vera complessità sia trattenere quello che ci attraversa e trasferirlo con la propria tecnica”.

Fra qualche settimana Golem si arricchirà di contenuti extra che si potranno scaricare attraverso una app: si inquadrerà un dettaglio con il proprio smartphone e, attraverso un link, si potrà accedere ad approfondimenti audio o video che porteranno il lettore alla scoperta di altri contenuti inediti disseminati nella rete dall’autore.

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