I PEGGIORI

4) ROONEY  Il mondiale doveva essere il banco di prova dopo una stagione disastrosa per il suo Manchester United. E invece lui ricomincia in Brasile come aveva finito all’Old Trafford. Parte centrale, si allarga, stringe. Niente. A parte l’assist, non vede mai la porta. Salticchia di qua e di là, prova ad accendersi ma manca la benzina. In mezzo a tanta gioventù che va a cento all’ora, lui dovrebbe essere la luce che illumina la strada. Alla fine gli altri mulinano gambe a vuoto perché né lui né Gerrard forniscono assistenza sulla viabilità. A fari spenti.

3) LA LAVAGNA DI SKY  Chi ha Sky (ergo chi paga) non solo vede tutto il mondiale ma ne vede anche un altro. Fatto come si deve. Puntuale e preciso. È bella anche l’idea di portare lo spettatore dentro il campo per spiegare i movimenti dei singoli giocatori. Gianluca Vialli lo fa con la competenza di chi quei movimenti li conosce davvero per averli fatti migliaia di volte. Se non fosse che l’ex attaccante di Samp e Juve l’hanno proprio piazzato in campo: compare lì, sospeso tra giocatori che lo attraversano mentre l’azione va avanti. L’effetto è straniante, ci porta indietro di anni: sembra Piero Angela tra dinosauri e asteroidi.

2) PALETTA – Rimanendo in tema di spazio: un buco nero. Gli attacchi inglesi vengono tutti risucchiati nella sua zona ma invece d’essere inghiottiti lo attraversano senza particolari difficoltà. Se torna De Sciglio, scompare dall’undici titolari in un “puf!”. È satira, sia chiaro, ma per come l’abbiamo visto Paletta, in Brasile, starebbe bene a far coppia con secchiello a Copacabana. Poi torniamo seri e ci chiediamo: è l’unico abbaglio di Prandelli, che ha insistito per portarlo a Mangaratiba e lo ha preferito a Bonucci ieri, oppure le sofferenze di Gabriel sono passeggere? Se dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare, Copacabana può aspettare.

1) GARY LEWIN – “Gary Lewin, chi?” In effetti è meno famoso di Fassina e Mineo e le chance che fossimo qui a parlarne erano le stesse che aveva Sirigu di giocare fino a giovedì pomeriggio. Zero. Invece esulta al gol di Sturridge e si fa male. Cioè, capite? Il massaggiatore che si infortuna. In Italia abbiamo allenatori che si fanno allenare dai presidenti e forze dell’ordine che chiedono agli ultras se si può giocare o meno. In Inghilterra hanno più aplomb anche in questo: il fisioterapista che si infortuna a causa di un gol di uno che si affida alle sue cure tutti i giorni. Migliore in campo.

I MIGLIORI

4) BALOTELLI – “Guarda che Ciro ti ruba il posto” è stato il jingle degli scorsi giorni. Fiumi d’inchiostro spazzati via dalla capocciata vincente. Dicevano che è poco prima punta, che gioca troppo lontano dalla porta e che ultimamente non la buttava più dentro. E invece in Brasile invita a nozze Fanny e risponde “sì” anche se a invitarlo a nozze è il cross al bacio di Candreva. A Manaus alla fine non piove, ma lo sposo (futuro) è fortunato lo stesso.

3) PRANDELLI  C’è chi chiedeva la sua testa già dopo le convocazioni. I 90 minuti brasiliani hanno dimostrato che in un Paese di 60milioni di allenatori, c’è sempre uno che è più allenatore degli altri. Vince su tutta la linea: Darmian, il doppio playmaker, Rossi a casa, Balotelli unica punta. Ieri eravamo tutti Bruto, oggi siamo tutti prandelliani. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. E riponiamo i coltelli nella fodera.

2) PIRLO – Gli inglesi negli scorsi giorni l’hanno punzecchiato per quel suo essere un po’ dandy. L’hanno pure mostrato mentre, piacione, posa tra le sue vigne al tramonto. Sì, Andrea produce anche il vino. Non sappiamo come sia, ma se pesta l’uva come si faceva una volta (coi piedi) sarà eccellente. Per ubriacare i baronetti di Sua Maestà però non servono bottiglie pregiate, gli bastano i ferri del mestiere. A volte, non servono neanche quelli: riesce a servire l’assist a Marchisio senza toccare il pallone, perché per giocare a calcio conta anche la testa. E quella diventa migliore con il passare degli anni, come un buon vino.

1) DARMIAN – Con Abate giocava all’oratorio di Rescaldina e ieri è parso così a suo agio che forse non devono avergli detto che era l’esordio mondiale e non la partitella con il gelato in palio. Come il sommelier inserito nella posizione 2 tra “I migliori” è un altro di cui il Milan si è liberato troppo presto. O forse quand’era a Milanello non aveva ancora lo scooter con il quale si aggira sulla fascia destra. Impenna in faccia ai difensori avversari, taglia la strada agli attacchi inglesi. Ditegli d’allacciare il casco, perché sgommare a certe velocità non è molto sicuro. Riprendendo il motivetto di Sky, molto meglio della Quark-lavagna: “Questa sera/c’è il delirio/in zona Darmian”.

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