Gli insulti razzisti contro Mario Balotelli entrano nel ritiro della Nazionale, al lavoro a Coverciano in vista dei Mondiali di calcio in Brasile. Durante l’allenamento della mattina, alcune persone che si trovavano all’esterno del centro tecnico federale hanno urlato ‘negro di m…a’ all’attaccante azzurro. SuperMario si è avvicinato al ct Prandelli sorridendo dell’episodio, prima di proseguire i test atletici con un gruppo di compagni composto da Rossi, De Rossi, Cassano e Marchisio. E con il centrocampista della Juventus avrebbe commentato: “Solo a Roma e Firenze succedono queste cose”. Immediata la reazione dei bambini di alcune scuole, ospiti sulle tribune, che hanno applaudito ed elogiato il centravanti del Milan, mentre i carabinieri hanno perlustrato l’esterno della struttura e, secondo quanto riportato da SkySport24, avrebbero rintracciato tre ragazzi ma non è certo che sia stato uno di loro a insultare l’azzurro.

Un brutto episodio, non il primo, che vede come protagonista Balotelli, primo calciatore di colore della Nazionale italiana. Fin dai suoi esordi con la maglia dell’Inter, SuperMario è stato spesso insultato per le sue origini africane nonostante abbia sempre detto di sentirsi italiano e scelto l’azzurro senza tentennamenti, rifiutando la convocazione del Ghana quando aveva appena 17 anni. L’episodio più grave avvenne proprio mentre vestiva la maglia azzurra. Era il 17 ottobre 2010 e durante un’amichevole contro la Romania, un gruppo di ‘tifosi italiani’ presenti sulle tribune dello stadio di Klagenfurt, in Austria, esposero lo striscione ‘No all’Italia multietnica’ e scandirono il coro ‘non ci sono negri italiani’, sottolineando con fischi e ululati ogni tocco di palla di Balotelli. Scene già viste l’anno precedente durante Juventus-Inter allo stadio Olimpico di Torino, quando dalla curva bianconera partirono più volte ululati nei suoi confronti e risuonò il triste motivetto ‘non ci sono negri italiani’.

Stesso anno, altro gesto ignorante: mentre Balotelli passeggiava per le strade di Roma, tre ragazzi gli gettarono delle banane ma furono subito bloccati dalla polizia. “Per loro fortuna – commentò il giocatore del Milan in un’intervista all’Equipe – perché se li avessi presi io, sarei finito in prigione”. Lo scorso anno, altra parentesi nera durante la sfida di campionato tra Milan e Roma. I tifosi giallorossi, nonostante i richiami dello speaker, scandirono ripetutamente cori razzisti costringendo l’arbitro Rocchi a sospendere la gara per alcuni minuti. Bis a Firenze, il giorno della qualificazione del Milan in Champions grazie alla vittoria sul Siena. I tifosi viola attesero la squadra rossonera nella stazione Campo di Marte: piovvero ululati e insulti nei confronti di Balotelli che tentò il faccia a faccia ma venne bloccato da due agenti. Oggi no: Mario ha rispedito al mittente la provocazione, seppellendo l’ignoranza con un sorriso.

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