Puntuale come le tasse e i malanni di stagione, ieri sera Dossena è tornato a commentare, al fianco di Stefano Bizzotto, la partita dell’Italia contro l’Inghilterra. Ci aspettavamo grandi cose, visto che già agli Europei di due anni fa aveva dato spettacolo con le sue illuminanti opinione, e l’attesa non è stata delusa. Tra battute venute male e giochi di parole da terza media, Dossena si è sbizzarrito in analisi tecniche puntualmente smentite dal campo solo pochi secondi dopo. Bizzotto chiede: “Esce Balotelli?”. Dossena: “No, no, no, Mario è fondamentale”. Pochi secondi dopo, Ciro Immobile fa il suo ingresso in campo proprio al posto dell’attaccante del Milan.

All’83’ minuto, poi, il Nostro sentenzia: “Adesso stiamo giocando con il 4-1-4-1”. In realtà, trattasi del modulo che Cesare Prandelli ha scelto fin dal primo minuto, ma Dossena se ne è accorto leggermente in ritardo. Ma un uomo che sa deliziarti con frasi del tipo “La coperta è corta in copertura” oppure “Si è incartato, nel senso buono della parola”, e conia neologismi fantasiosi come “batterbaleno” va perdonato. Mito. Mamma Rai, intanto, deve fare i conti con una spedizione super low cost e con una copertura dei Mondiali non all’altezza di un grande evento del genere. La prima cosa che si nota è lo stile stantio del racconto, decisamente non adatto ai tempi. Stanotte, dopo il match dell’Italia, l’inossidabile Donatella Scarnati (che deve essere più o meno al quarantaseiesimo mondiale) ha torturato gli Azzurri con domande utili come un chiosco di granite al Polo Nord. Intervistando Marco Parolo, ha chiesto: “Ti sei emozionato affrontando i maestri inglesi?”. Palmares dell’Inghilterra: 1 Mondiale nel 1966, 0 Europei. Maestri di roast-beef, al massimo.

Decisamente più sontuosa la presenza di Sky in Brasile. Lo studio con vista mozzafiato su Copacabana fa impallidire persino il mega-attico del cardinal Bertone e anche in studio a Milano ci si tratta piuttosto bene. L’abito giallo Versace che indossava Ilaria D’Amico la sera dell’esordio del Brasile, da solo costa quanto la spedizione Rai. A proposito di Sky, Marchisio segna l’1 a 0 contro gli inglesi e Fabio Caressa, in un eccesso di ottimismo, sottolinea un coro che arriva dagli spalti: “Oh oh, comincia a sentirsi il po-popopo-popo-po, Seven Nation Army”. Nemmeno il tempo di finire la frase e Sturridge pareggia. Sgrat sgrat.

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