Dopo l’arresto di Carlo Sanjust del Pdl e di Mario Diana, ex capogruppo dello stesso partito, nel parlamentino regionale della Sardegna la tensione è palpabile. Aula semivuota, corridoi deserti, tra i membri del consiglio c’è sconcerto. In molti temono che con decine di indagati per peculato e finanziamento illecito ai partiti, presto potrebbero scattare le manette per altri politici regionali, della attuale e della precedente legislatura 2004-2009. Alcuni di fronte alla telecamera del Fatto scappano. I pochi che si fermano a parlare esprimono solidarietà per i due colleghi ora detenuti: “Finché non sapremo cosa c’è contro di loro nessuno può fare valutazioni”, dice uno. “Sono sicuro che i soldi li hanno utilizzati bene”, dice un altro. Le carte della procura della repubblica di Cagliari però parlano chiaro: feste di nozze, rolex d’oro per decine di migliaia di euro, libri pregiati, tutto pagato coi soldi dei gruppi. E nonostante anche il suo Partito democratico conti una trentina di indagati, l’ex governatore Renato Soru spiega: “I sardi devono distinguere, non siamo tutti uguali”  di David Marceddu

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