Sette contratti in meno di un anno. Tanti ne ha collezionati una giovane lavoratrice di Comdata, un call center di Torino. Ma all’ottavo rinnovo, l’azienda decide di interrompere il rapporto di lavoro. La precaria a quel punto decide di agire per vie legali, ma non solo perde la causa, viene pure condannata a pagare le spese del procedimento: 3500 più tasse. “La particolarità di questa sentenza – spiega Jessica Concas, l’avvocato difensore –  è che il lavoratore, storicamente considerato la parte debole, questa volta è stato condannato a pagare le spese. Questo avrà un effetto su tutti gli atipici che vorranno fare causa al proprio datore. Perché è difficile che un disoccupato possa disporre di ingenti somme di denaro”  di Cosimo Caridi 

Articolo Precedente

Debiti Pubblica amministrazione, Squinzi: “Se lo Stato paga, 250mila posti di lavoro”

next
Articolo Successivo

Berlusconi al Colle: “M5S indisponibile. Serve governo Pd-Pdl”

next