Proposte concrete contro le infiltrazioni mafiose, sia sul piano economico, sia su quello politico. È l’obiettivo di “Mafie al Nord”, evento organizzato da Libera a Torino oggi e domani. Due giornate di studio e analisi con magistrati, economisti, esperti e amministratori locali sulla lotta alla criminalità organizzata. “Vorremmo fare delle proposte di modifica del testo unico sull’Antimafia, pubblicato in gazzetta ufficiale la scorsa settimana – spiega Francesca Rispoli, dell’ufficio nazionale di Libera -. Inoltre metteremo in discussione il disegno di legge anticorruzione, non ancora approvato, con idee concrete”. E sabato i partecipanti metteranno sotto la lente d’ingrandimento anche le politiche per contrastare le infiltrazioni mafiose dei sindaci di Milano, Torino e Genova.

Per il focus sulla presenza criminale nell’economia del Nord, organizzato pochi mesi dopo le due operazioni antimafia “Minotauro” e “Maglio” in Piemonte, tutti i posti sono andati esauriti. “Abbiamo dovuto respingere le domande d’iscrizione di quasi mille persone. I partecipanti vengono da tutta Italia, non solo dal Nord”, spiega l’organizzatrice. La giornata di oggi è quasi tutta concentrata su temi economici e giuridici. Il primo passo sarà la firma del protocollo di collaborazione tra Libera e i rappresentanti di Unioncamere Piemonte, un accordo che permetterà di rafforzare il contrasto istituzionale alla criminalità economica per creare iniziative contro l’usura, il racket e le infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale. “Collaboriamo già con loro per lo sportello Sos Giustizia, finalizzato all’ascolto e all’accompagnamento delle vittime di usura e racket. Molte delle persone che si rivolgono a noi arrivano dalle piccole imprese, dall’artigianato e a volte sono loro ex iscritti”.

Nel pomeriggio si passa alle relazioni del presidente di Libera don Luigi Ciotti con Virginio Rognoni e Franco La Torre sull’introduzione del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso voluto proprio da Rognoni e da Pio La Torre, e sul nuovo codice antimafia. Quindi si passa alle relazioni sugli aspetti processuali, su sequestri e confische, sul controllo informativo e degli appalti (con Ivano Cicconi, direttore di Itaca e autore de Il libro nero dell’Alta velocità), e sull’applicazione delle norme europee in Italia. In serata invece assemblea plenaria col procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli, con Francesco Forgione, Claudio Fava e altri.

Sabato l’attenzione sarà sulla presenza delle mafie a Settentrione dopo le operazioni degli ultimi anni. “La giornata sarà un momento di forte riflessione sul radicamento al Nord”, continua Rispoli. Per questo interverranno con le loro analisi esperti come Nando Dalla Chiesa, Marco Vitale, Rocco Sciarrone, magistrati come Anna Canepa e Antonio Ingroia, e Gianni Barbacetto de Il Fatto quotidiano. Ma non solo. Ci saranno il vicesindaco di Desio Lucrezia Ricchiuti che parlerà della presenza della ‘ndrangheta in Brianza e dei legami con la politica, e anche Giuliano Pisapia, Piero Fassino e Marta Vincenzi, sindaci di Milano, Torino e Genova: “Abbiamo voluto soffermarci sulla loro testimonianza e capire che genere di impegni vogliono assumere. Ci piacerebbe che si impegnassero concretamente. Pisapia ha già annunciato una commissione consiliare antimafia a Milano. Vorremmo sapere se è anche l’intenzione di Fassino e Vincenzi o se intendono fare altro, considerando che non possono chiudere gli occhi di fronte alle forti infiltrazioni nelle loro regioni”. Il rischio è che le operazioni antimafia degli ultimi anni finiscano per essere considerate come fatti poco rilevanti: “Non devono pensare che – sebbene gli arresti siano avvenuti nei loro territori – i vertici delle organizzazioni restino altrove”.

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