Le elezioni amministrative di Napoli sono imminenti e il centrosinistra naviga ancora a vista e in alto mare. E diviso. Con la benedizione dei ‘big’ dei rispettivi partiti, che ieri sono scesi nella capitale del Sud per lanciare i ‘loro’ candidati a sindaco. In mattinata il presidente di Idv Antonio Di Pietro ha accompagnato l’eurodeputato Luigi De Magistris per una serie di iniziative al Vomero, il salotto buono della città. Nel pomeriggio il presidente del Copasir e leader del Pd Massimo D’Alema ha partecipato a un convegno presso la Stazione Marittima per battezzare la discesa in campo del prefetto Mario Morcone.

E tra De Magistris e Morcone, Sel continua a sfogliare la margherita e non scioglie la riserva. A dispetto del disastro delle primarie del centrosinistra annullate per le accuse di brogli, il partito di Vendola pensa di dirimere il dubbio organizzando una votazione bis. I concorrenti sarebbero soltanto due: Morcone e De Magistris, per l’appunto. Avrebbero diritto al voto solo gli iscritti napoletani e i componenti del gruppo dirigente napoletano e provinciale di Sel. E’ questa l’idea maturata al termine dell’assemblea provinciale dei vendoliani, che era stata convocata con l’obiettivo, per ora rinviato, di sciogliere il nodo del nome da sostenere.

Un nodo gordiano: il partito è profondamente diviso tra chi ritiene che bisogna mantenere il patto alla base delle primarie insieme al Pd e sostenere Morcone, e chi invece ritiene che la soluzione De Magistris sia la più coerente coi programmi e i progetti del partito di Nichi Vendola, che con l’ex pm nella primavera dell’anno scorso tenne a Città della Scienza un’affollatissima iniziativa che pareva il preludio di un ticket per Napoli e per il Paese. “Il nostro appoggio è determinante per arrivare al ballottaggio, se lo devono meritare” ha affermato Gennaro Migliore, componente della presidenza nazionale di Sel.

Parola d’ordine, prendere tempo. Decidere ora avrebbe prodotto una frattura irrimediabile. Nel frattempo, Sel proverà a convocare una conferenza programmatica alla quale invitare Morcone, De Magistris e Libero Mancuso, il loro uomo alle primarie, e contemporaneamente a ricostruire sul tavolo nazionale della coalizione l’unità del centrosinistra napoletano. Impresa disperata. Morcone e De Magistris sono già in campagna elettorale e indisponibili, per ragioni diverse, a fare un passo indietro. E sulle scintille prodotte in questi primissimi giorni di competizione tra i due è intervenuto Antonio Di Pietro, per evitare che dalla brace potesse accendersi l’incendio: “La candidatura di De Magistris non è contro Morcone, Idv ha proposto De Magistris solo dopo aver preso atto che non si è riusciti a trovare una candidatura condivisa. Però rispetto a Morcone, Luigi è più forte, più credibile nel proporre la discontinuità. Quando era pm ha visto la faccia del peccato e l’ha combattuta, la politica di Napoli va ripulita dall’interno”. “Morcone – ha proseguito Di Pietro – è persona per altro stimabile e rispettabile e ci auguriamo possa un giorno collaborare con noi per dare forza e novità a questa città”. “Nelle altre 1.500 citta’ dove il risultato delle primarie e’ stato chiaro – ha spiegato il leader Idv – abbiamo appoggiato il vincitore con entusiasmo. A Napoli non sapevano come uscirne e abbiamo lanciato questa candidatura di grande successo. Potevamo chiudere la partita prima, ci auguriamo di farlo al primo turno elettorale altrimenti lo faremo al secondo turno impegnandoci sin da ora a sostenere il candidato che si presenterà al ballottaggio in alternativa alle destre”.

Impegno che Di Pietro auspica sia reciproco. “Con il Pd e Sel vogliamo costruire un’alternativa valida anche a livello nazionale al governo piduista di Berlusconi, rispettiamo Sel e rispetteremo qualunque decisione assumerà in merito alle amministrative”. Su questo punto De Magistris è ottimista: “Sono convinto che insieme a loro costruiremo la vittoria”. In caso di vittoria l’ex pm promette di fare il sindaco “rompendo il legame tra spesa pubblica e malaffare e risolvendo il problema di Bagnoli, il più grande spreco della storia di Napoli, dopo aver ricevuto il più grande finanziamento della storia dell’Unione Europea”.

Nel pomeriggio la scena è tutta per il duo D’Alema-Morcone. ”Morcone – secondo l’ex premier – è un’opportunità importante per Napoli. Attorno a lui si può trovare non solo l’unità del centrosinistra ma una nuova armonia per tutta la città”. In prima fila c’è anche l’ex governatore Antonio Bassolino accanto a Tano Grasso. D’Alema si rivolge a De Magistris: ”Perché dobbiamo disperare di poter avere un candidato di tutti? Non ho capito bene le ragioni per cui il dottor De Magistris non ha partecipato alle primarie e poi ha deciso di candidarsi. Morcone, proprio perché e’ al di sopra della parti, potrebbe essere la persona giusta per unire tutti. Altrimenti potrebbe valere la proposta di Di Pietro di appoggio al ballottaggio”.

Anche D’Alema si augura di annettere Sel e guarda con piacere alla scelta dell’Udc di non allearsi col Pdl in una regione dove il partito di De Mita e quello di Cosentino sono a braccetto quasi ovunque. Poi un attacco al candidato in pectore del Pdl, Gianni Lettieri: ”Rappresenta uno dei poteri ben conosciuti di questa città e ho l’impressione che abbia qualche difficoltà a unire persino il suo mondo attorno a sè. Non mi pare una candidatura invincibile”. Sullo sfondo della competizione le primarie che hanno segnato una brutta pagina per il Pd napoletano: ”E’ una vicenda sofferta che non vogliamo rimuovere – ha detto – e che ha prodotto delle lacerazioni di cui le primarie però non sono state la causa. Problemi di cui dobbiamo parlare al nostro interno ma che non dobbiamo scaricare sulla spalle di Mario Morcone cui dobbiamo essere solo grati per la responsabilità che si e’ assunto. E la sua scelta non è una resa della politica, anzi”.

Intanto i candidati sindaci di Napoli scendono a sette. Ieri mattina ha fatto un passo indietro Enzo Rivellini, il nome avanzato dai finiani. Si ricompatta quindi il Terzo Polo sul candidato proposto dall’Udc, l’ex rettore di Salerno Raimondo Pasquino. Restano in campo Roberto Fico (Movimento Cinque Stelle), Raffaele Di Monda (lista civica Pin), Clemente Mastella (Popolari-Udeur). E a breve dovrebbe diventare ufficiale la candidatura per il Pdl dell’ex capo di Confindustria Napoli, Gianni Lettieri.

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