La pace e l’amicizia con tutta l’umanità sono la nostra politica più saggia, e mi auguro che ci verrà permesso di perseguirla.
Thomas Jefferson

Gli eventi in Egitto puntano a un nuovo equilibrio di poteri tra i cittadini e la “corporotocrazia”. Sono stato un sicario dell’economia in Egitto negli anni Settanta, così come in Iran, Arabia Saudita e altri paesi del Medio Oriente. Mi sono state poste molte domande sulla rivolta politica in Egitto e voglio condividere qualche intuizione.

Gli eventi attuali in Medio Oriente sono indicativi di questa nuova era, in cui la gente si sta riprendendo il potere. E’ iniziata in America Latina, dove dieci paesi – che per molti anni erano stati governati dai dittatori supportati dalla Cia – hanno eletto presidenti che si stanno opponendo alla corporotocrazia . Ora un movimento simile sta germogliando in Medio Oriente.

L’Egitto ha finalmente preso posizione contro il ruolo tirannico di Hosni Mubarak che, insieme ai servizi segreti e grazie all’aiuto della Cia e delle agenzie per lo sviluppo statunitensi, ha creato condizioni insopportabili per la maggior parte dei cittadini. (Escludendo l’Iraq e l’Afghanistan, l’Egitto è il secondo destinatario di aiuti internazionali e militari dopo Israele).

E’ stimato che il 40 per cento degli egiziani vive sotto o vicino alla soglia di povertà. Il ruolo di Mubarak è stato emblematico di molti paesi dove la corporotocrazia (nel nome della democrazia) porta le persone al potere in modo che mantengano il più ricco e avido status quo, un sistema di cui beneficiano gli ultimi ad aver bisogno di benefici.

Una lezione importante del Medio Oriente è che dobbiamo fare appello a noi stessi per iniziare il cambiamento. E’ tempo di dire no ai grandi rapinatori della corporotocrazia che hanno derubato i nostri paesi. Negli Usa, le crisi economiche, oltre alle guerre e alle politiche governative che avvantaggiano la grande industria, dovrebbero fornire abbastanza ispirazione per motivarci a passare all’azione. Fino a tempi recenti, le nostre leggi erano fatte da funzionari eletti, ma ora sono confezionate da lobbisti delle corporation.

I governi che concentrano le loro politiche principalmente sull’ottenimento di alti margini di profitto per i pochi ricchi sono, senza eccezioni, governi corrotti. Quando la gente sta morendo di fame, non ha un’adeguata assistenza sanitaria, lavora a condizioni sotto lo standard e sopporta rischi ambientali – allora è tempo di liberarsi di quel governo.

Spesso mi chiedono se penso che la democrazia sia un buon sistema rispetto ad altri, nonostante i suoi difetti intrinseci. Rispondo sempre che preferisco la democrazia. Ciononostante, temo che la nostra attuale forma di governo negli Stati Uniti non corrisponda alla definizione di democrazia, o di Repubblica. Infatti, la “democrazia” e la “repubblica” che i sicari dell’economia e gli sciacalli spacciano in altri paesi sono definizioni improprie, mutanti che mirano a creare un rendiconto per gli investitori, mentre tolgono la possibilità di un significativo avanzamento alla maggior parte dei cittadini. Quando la gente si ribella, i governanti si affrettano a mettere in salvo i loro piani per evitare di accettare la responsabilità per le ingiustizie causate dalle loro politiche. L’abbiamo appena visto con Mubarak in Egitto.

Vi incoraggio a supportare questi movimenti intorno al globo, inclusi gli Stati Uniti. Ma già ora, oggi stesso, sosteniamo il popolo egiziano. Supportiamo la loro richiesta di un governo giusto e sostenibile. Pretendete che tutti abbiano il diritto alla libertà di espressione e si battano contro la tirannia. E, se volete, venite a visitare la mia pagina Facebook, dove posterò altri aggiornamenti sull’Egitto e altre sorprendenti rivolte contro la corporotocrazia. Uniamoci e supportiamo la campagna per un mondo più libero per tutti.

Traduzione a cura di Eleonora Cipollina

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