Alla fine arriva anche l’ufficialità: Angelino Alfano stringe un patto di ferro col Pd in Sicilia. Un accordo suggellato da un possibile incarico: un suo uomo di fiducia sarà il vice del candidato governatore del dem, Fabrizio Micari. Lo ha annunciato lo stesso ministro degli Esteri in conferenza stampa a Palermo. “Quella di Micari è la scelta migliore contro i 5 Stelle: la competenza contro il dilettantismo. Micari è l’unica vera novità contro il dejà vu, gli altri due (Cancelleri e Musumeci) sono gli stessi sconfitti cinque anni fa”, ha detto il leader di Ap, annunciando che in ticket col rettore dell’Università di Palermo ci sarà un alfaniano duro e puro: l’europarlamentare Giovanni La Via, uomo del sottosegretario Giuseppe Castiglione.

La Via, uomo di Castiglione – Citato in Parlamento durante il question time perché un suo appartamento a Catania era la sede del consorzio Sisifo, coinvolto nello scandalo delle docce antiscabbia del Cie di Lampedusa e tra i gestori del Cara di Mineo (al centro della costola siciliana dell’inchiesta su Mafia capitale), nel 2014 La Via arriva a Bruxelles come primo degli eletti: prende 56mila preferenze, 10mila in più rispetto a Maurizio Lupi, che all’epoca era ancora ministro. Quell’elezione, in pratica, è una vera e propria prova di forza di Castiglione, che è rimasto ben saldo sulla poltrona di sottosegretario nonostante sia coinvolto nell’inchiesta sul Cara di Mineo, accusato di turbativa d’asta e corruzione elettorale. Per i pm il centro per richiedenti asilo è stato trasformato in una vera e propria macchina elettorale a beneficio degli alfaniani. Oggi il politico che quel centro lo ha voluto – e cioè Castiglione – è l’uomo dell’accordo tra il Pd e gli Alfaniani e il main sponsor del vicepresidente in pectore. “Sono molto felice che il professore Micari abbia indicato Giovanni La Via come vice presidente della Regione siciliana”, ha detto Alfano, che incontrando i giornalisti ci ha tenuto a sottolineare: “Le elezioni regionali in Sicilia non sono un test nazionale”.

Alfano: “I 5 Stelle non sanno governare” – Poi l’ex delfino di Silvio Berlusconi ha lanciato attacchi agli avversari.  Il pentastellato Giancarlo Cancelleri? “I 5 Stelle non sanno governare, chiedete ai romani”. L’appoggio di Mdp che candida Claudio Fava in polemica col patto tra Pd e Ap? “La nostra scelta di sostenere Micari ha acceso il dibattito nella sinistra, anche in D’Alema, che è un ex aspirante statista che cerca di trasformare il suo rancore per Renzi in linea politica. Ha sostenuto di non appoggiare Micari perché noi facciamo parte della coalizione. È una bugia. Mdp non sostiene Micari perché vuole far perdere Renzi. D’Alema doveva essere il Tony Blair italiano e ha fatto il rifondatore comunista siciliano”.

Lo scontro con la Lega: “Voleva bus per soli siciliani” – Ovviamente non sono mancati attacchi alla Lega Nord, che sostiene la candidatura di Nello Musumeci.  “Tutti noi  – ha spiegato Alfano – saremo impegnati a non consegnare la Sicilia a Salvini e l’altro schieramento ha fatto scegliere a lui il candidato alla presidenza della Regione. Se qualcuno fa la lista Noi con Salvini, la nostra campagna sarà Mai con Salvini. Noi siciliani non dimentichiamo che era quello che voleva fare gli autobus separati per i siciliani”. Parole che hanno scatenato la reazione del leader del Carroccio: “Da Alfano dichiarazioni da disperato poltronaro. Per lui è pronta una querela. Farebbe meglio a pensare alle migliaia di clandestini che ha fatto sbarcare in Sicilia e che i siciliani mantengono da anni”. “Mi querela? Perfetto. Ci si vedrà in tribunale. Ci sarà da divertirsi”, è stata la replica del leader di Ap. Che per la verità ha registrato qualche addio tra i ras siciliani, scontenti dell’appoggio a Micari e desiderosi di appoggiare Musumeci. “A fronte di alcuni che non saranno candidati ci saranno tanti volti nuovi e sono certo che questo rinnovamento ci gioverà, prenderemo più voti”, ha assicurato Alfano. Si vedrà.

Morgan con Sgarbi – Intanto si registrano novità anche dalle parti di Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte, ed ex sindaco di Salemi, ha annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di candidarsi governatore alle elezioni del prossimo 5 novembre con la sua lista Rinascimento. Dopo aver indicato i nomi dei due primi assessori – addirittura l’ex generale del Ros Mario Mori, imputato al processo Trattativa, e l’ex numero 2 del Sisde, Bruno Contrada – Sgarbi ha incassato nei giorni scorsi il sostegno – non si sa quanto ironico – di Totò Cuffaro, l’ex governatore che ha scontato una condanna definitiva a 7 anni per favoreggiamento a Cosa nostra.” Io tifo per Sgarbi perché mi ha dato affetto e non ritiene inopportuno chiedere a uno come me di stargli vicino politicamente”, ha dichiarato nei giorni scorsi l’ex presidente. Adesso, invece, è il turno del cantante Morgan. “Sgarbi piace a tutti, la sua iniziativa politica è innovativa e intelligente. Ecco, Vittorio deve essere appoggiato in questo suo progetto e mi sta chiedendo di cominciare dalla Sicilia”, ha dichiarato l’ex leader dei Bluvertigo in un’intervista al Corriere della Sera. Un breve colloquio in cui Morgan ha definito Beppe Grillo “perfetto” perché  “è post ideologico. Ma ha un difetto: nel suo programma non c’ è alcun riferimento alla parola cultura. Il mio compito sarà quello di aprire un dialogo fra Sgarbi e Grillo. Sono le due uniche personalità con una visione lunga”.

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