Per la prima volta nella storia, le armi nucleari vengono dichiarate fuori legge. Le Nazioni Unite hanno formalmente adottato un trattato che ne proibisce l’uso. Le armi nucleari, infatti, erano le uniche di distruzione di massa che finora non avevano un apposito documento che le vietasse. Il trattato è stato approvato da 122 Paesi, ma le potenze nucleari come gli Stati Uniti hanno boicottato i negoziati, definendo gli obiettivi ingenui e irraggiungibili. Dopo le tensioni tra Usa e Corea del Nord,  il Trattato di messa al bando delle armi nucleari, adottato oggi a New York, arriva in un momento in cui il mondo è nuovamente sottoposto a minaccia concreta. Inizia ora il percorso di ratifica e di entrata in vigore.

All’appello dei 122 voti a favore, (1 astensione e 1 contrario) è mancata però l’Italia, oltre alle 9 potenze nucleari: le cinque riconosciute dal Trattato di non proliferazione del 1968, Usa, Russia, Francia, Gran Bretagna e Cina. E le quattro non ufficiali: India, Pakistan, Israele e Corea del Nord. Insomma, tutti i paesi che hanno un arsenale nucleare o lo stanno sviluppando non hanno partecipato ai lavori, come i loro alleati. Tra questi anche Roma.

“Non siamo riusciti a convincere l’Italia a essere qui – commenta Francesco Vignarca della Rete Disarmo –  ma per noi oggi inizia il lavoro vero nei confronti dell’opinione pubblica e politica: chiedere il coraggio di aderire al Trattato e di mettersi dal lato giusto della storia”. “Questo storico Trattato  – afferma Daniele Santi, Segretario Generale di Senzatomica – “segna una tappa fondamentale nell’impegno per liberare l’umanità e il nostro pianeta dalla minaccia costituita dalle armi nucleari”.  “Adesso che abbiamo questo meraviglioso strumento – conclude – continueremo a impegnarci  affinché tutti gli Stati, a partire dall’Italia, ratifichino il Trattato”.

Ai negoziati, svoltisi in due sessioni per un totale di quattro settimane complessive, hanno partecipato delegazioni di circa 140 paesi e della società civile di tutto il mondo. Il cuore del documento è nell’articolo 1 che vieta di sviluppare, testare, produrre, acquisire, possedere ma anche trasferire o ricevere il trasferimento, consentire la dislocazione di armi nucleari e altri dispositivi esplosivi nucleari. E ancora, proibisce di “incoraggiare, indurre, assistere o ricevere assistenza per una qualsiasi delle suddette attività”. Non solo. Anche la “minaccia d’uso” è proibita, raccogliendo così molte delle istanze della società civile internazionale. Altro punto determinante è nell’articolo 4 dedicato all’impegno “verso la totale eliminazione delle armi nucleari”.

Il documento, poi, garantisce una assistenza alle vittime dell’uso di armi o della sperimentazione atomica, sancisce la necessità di bonifica ambientale (articolo 6) e impegna gli Stati aderenti a farsi promotori del bando presso gli altri Paesi, in modo che il trattato raggiunga l’universalità (articolo 12).

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