Una bambina di 16 mesi morta domenica a Bari e altri due bambini ricoverati nell’ospedale pediatrico del capoluogo pugliese a causa della Seu, la sindrome emolitico-uremica. A causare l’infezione potrebbe essere stato del latte non pastorizzato, forse contenuto in un alcune vaschette di gelato. E’ quanto emerge dagli accertamenti fatti nelle prime ore di indagine da Asl, Arpa e Nas dei carabinieri, che stanno cercando di chiarire le cause del decesso della piccola Vittoria, originaria di Altamura come gli altri due bambini, di 14 e 18 mesi, di cui si stanno occupando i medici dell’ospedale Giovanni XXIII.

I prodotti crudi a base di latte sarebbero stati assunti nelle scorse settimane e la certezza sulla loro eventuale contaminazione arriverà al termine degli esami di laboratorio fatti su numerosi campioni di gelati e altri prodotti caseari in vendita nei bar, piccoli supermercati e alcuni caseifici della cittadina in provincia di Bari. “Allo stato attuale non c’è nessuna emergenza Seu in Puglia. I casi arrivano dalla città di Altamura e probabilmente la contaminazione deriva dall’uso non corretto di latte crudo che non può essere assolutamente utilizzato per l’alimentazione umana se non previo trattamento termico“, si legge in una nota della Regione.

La bambina è deceduta ieri a causa di un blocco renale provocato dalla Seu, contratta circa due settimane fa. La piccola era stata ricoverata a metà maggio con sintomi di vomito, diarrea e fenomeni emorragici intestinali. Nelle ultime ore le sue condizioni si erano aggravate costringendo i sanitari a ricorrere alla dialisi.  La Seu è una malattia rara che colpisce soprattutto anziani e bambini (in particolare nei primi anni di vita), spesso con esiti mortali e che, secondo i dati forniti del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 90 per cento dei casi rappresenta una complicanza di un’infezione intestinale batterica sostenuta da ceppi di escherichia coli e trasmessa per via alimentare o oro-fecale.

Nel pomeriggio, la Regione Puglia ha confermato la notizia al termine di un tavolo di crisi sulla sicurezza alimentare presieduto dal direttore del Dipartimento Politiche della salute e benessere sociale, Giancarlo Ruscitti, al quale erano presenti i rappresentanti della Asl Bari, del Policlinico, dell’Arpa Puglia, dell’Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata, dell’osservatorio epidemiologico e dei Nas. La situazione, specifica il comunicato, “in questo momento non desta preoccupazione“. La Asl di Bari ha preallertato i pronto soccorsi in modo che vi sia un’attenzione particolare su casi anche lievi di gastroenterite emorragica in tutte le classi di età per monitorare l’insorgenza di eventuali nuovi casi e trattarli precocemente. “Si raccomanda vivamente alla popolazione che tutti gli alimenti vanno consumati previa adeguata cottura per ciascuna categoria – conclude la Regione – evitando di somministrare prodotti crudi in specie ai bambini in età pediatrica”.

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