La sanità privata incassa un altro assist dal governo Renzi dopo quello arrivato con la legge di Stabilità. Il decreto Milleproroghe pubblicato in Gazzetta ufficiale il 30 dicembre sposta infatti in avanti, stavolta fino al 30 settembre 2016, la validità delle attuali tariffe massime delle strutture che erogano assistenza ambulatoriale a carico del Servizio sanitario nazionale. Cioè le strutture private accreditate, dalle case di cura ai policlinici gestiti da università non statali fino agli Ircss privati. Che in questo modo dribblano i nuovi tagli che potrebbero essere decisi dalle Regioni, chiamate a risparmiare 300 milioni in un anno con cui coprire le nuove assunzioni rese necessarie dall’entrata in vigore dei turnibrevi” del personale sanitario.

Il governo Monti, nel 2012, aveva stabilito attraverso il decreto sulla spending review che quelle tariffe fossero rideterminate “al fine di garantire il rispetto degli obblighi comunitari e la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, l’efficienza nell’uso delle risorse destinante al settore sanitario e l’appropriatezza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie”. Così quello stesso anno il ministero della Salute, di concerto con il Tesoro, ha diffuso una tabella che abbassa le tariffe per prestazioni fatte con l’ausilio di macchinari, come la risonanza magnetica e la Tac, ma le alza anche di molto per prelievi ed esami del sangue, radioterapia, chirurgia ambulatoriale. Le nuove remunerazioni avrebbero dovuto restare in vigore fino a fine 2014, ma sono state via via prorogate. Lo stesso vale per le tariffe delle prestazioni di “assistenza protesica“, che comprende la fornitura di ausili come carrozzine, letti antidecubito, pannoloni eccetera: si tratta di cifre aggiornate l’ultima volta nel 1999.

La proroga arriva dopo che la legge di Stabilità ha aperto la strada a deroghe all’obbligo per il Servizio sanitario nazionale (previsto sempre dalla spending review montiana) di risparmiare il 2% rispetto alla spesa del 2014 sull’acquisto di prestazioni ospedaliere da privati accreditati. L’obbligo infatti diventa una facoltà quando si tratta di “prestazioni di alta specialità” o prestazioni erogate da parte degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico a favore di cittadini residenti in Regioni diverse da quelle di appartenenza.

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