Primo colpo di piccone alla ex Cirielli, la nota legge ad personam berlusconiana che nel 2005 scorciò drasticamente i termini di prescrizione dei reati. La Commissione giustizia della Camera ha fato il via libera alla nuova disciplina, che approderà in aula lunedì 16 marzo. Ma Ap, il gruppo di Ncd e Udc) vota contro, ribadendo le divisioni interne alla maggioranza su questo e altre riforme sul fronte penale. Tanto che la relatrice del provvedimento sulla prescrizione, Sofia  Amoddio (Pd), si augura “un vasto consenso dall’aula a cui spetta il voto finale, soprattutto ci aspettiamo che i 5 stelle trasformino l’astensione espressa in commissione in un voto pienamente favorevole”.

Il provvedimento, “sospendendo la prescrizione per due anni dopo la condanna in primo grado e per un altro anno se confermata in appello, è un buon punto di incontro tra pretesa all’oblio, pretesa punitiva, diritti delle vittime e garanzie dell’imputato”, spiega Donatella Ferranti, presidente Pd della Commissione. “Una riforma equilibrata ma sostanziale -continua – che potrà finalmente impedire lo scandalo di processi bloccati dalla tagliola del tempo. Processi che finiscono nel nulla dopo una o addirittura due sentenze di condanna”. In realtà anche questa è una soluzione di compromesso, almeno rispetto alla più semplice e lienare disciplina della prescrizione in vigore in altri Paesi europei.

“Abbiamo dato parere contrario al mandato dei relatori sul ddl prescrizione. La commissione disconosce il lavoro del Governo, noi disconosciamo il lavoro di questa commissione. Siano Renzi e Alfano a trovare una mediazione”, ha spiegato all’Ansa Alessandro Pagano, capogruppo in commissione Giustizia di Ncd-Ap.

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