Montagne di bagagli accatastati e abbandonati nell’aeroporto di Fiumicino. È la conseguenza dello sciopero bianco – o meglio dell’applicazione letterale del contratto – dei lavoratori Alitalia dopo una assemblea che si è tenuta ieri. I colli, stipati sugli carrellini portabagagli, si trovano nella apposita struttura dalla quale normalmente poi vengono caricati a bordo degli aeromobili. Una situazione che sta creando molti disagi ai passeggeri in un periodo di grandi arrivi e partenze. 

L’incontro tra i vertici di della compagnia di bandiera e i sindacati di categoria sulla procedura di mobilità per i 2171 esuberi si è concluso nel pomeriggio, ma le procedure rallentate di carico e scarico proseguono. La riunione tra azienda e sindacati verteva sulla procedura di mobilità: l’azienda si è presa più tempo ed è probabile una nuova convocazione venerdì. “I lavoratori fanno il loro dovere, applicando il contratto come previsto dalla normativa – spiega Paolo Pagnotta, segretario territoriale della Cgil – Stanno garantendo l’indice di produttività e tutto il contributo umano che può essere dato, ma non di certo come i ritmi che vengono sostenuti in altri momenti”. 

“La protesta di questi giorni a Fiumicino è masochista. Essa danneggia Roma, danneggia i turisti e di conseguenza le migliaia di romani che lavorano con il turismo. Ma si faccia attenzione anche al tema delle società partecipate. Siamo certi che – dice Giovanna Ceccarelli, responsabile lavoro del Pd Roma – la giunta capitolina prima di decidere aprirà un confronto con la città, le famiglie e gli operatori economici che usufruiscono dei servizi, i municipi, la maggioranza che la sostiene”. “La vertenza Alitalia, tutta romana per gli effetti sull’occupazione, rischia, se non gestita bene dai alcuni sindacati, di essere un boomerang per tutta la città. C’è poi il tema delicatissimo delle società partecipate da liquidare o vendere – continua Ceccarelli – Serve la massima attenzione a missione e asset, oltre che ai circa 7000 lavoratori coinvolti. Mi auguro che la vicenda Multiservizi abbia fatta scuola”. 

Il Presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi, Roberto Alesse, ha scritto ai vertici di Aeroporti di Roma, di Enac e al Prefetto di Roma per chiedere informazioni urgenti per “verificare la sussistenza dei presupposti per eventuali interventi di competenza della Autorità”. 

Lo sciopero bianco è arrivato a poche ore dalla prima assemblea spontanea dei lavoratori prima dell’accordo definitivo tra la compagnia ed Etihad. All’assemblea hanno partecipato un centinaio di lavoratori dello stesso settore, molti dei quali si sentono a rischio occupazionale. Al centro del confronto le preoccupazioni e la “scure” degli esuberi: “Vogliamo far sentire la nostra voce, siamo in agitazione – aveva riferito Marco, un addetto tecnico – Sulla base di quali criteri avverranno le scelte sugli esuberi? Il nostro è un settore operativo, tutti i giorni ci chiedono e si fanno straordinari, di conseguenza il lavoro c’è e quindi perché penalizzarci? Ci risulta che, nel settore scarico bagagli e nei terzi livelli ad esso collegati, siano a rischio mobilità 150 persone. Perché devono pagare questi lavoratori? Nessuno deve perdere il proprio posto di lavoro, è necessario siano trovate delle soluzioni e per questo chiediamo un confronto con l’azienda”. “Quello che arriva dai lavoratori è un grido di disperazione – commentava ieri Pagnotta – pari ad un appello per cercare insieme, almeno con chi è disponibile, di proporre percorsi per tentare quantomeno di minimizzare l’impatto derivato dalla situazione. Come Cgil continuiamo nel nostro percorso di informazione convocando a Fiumicino per mercoledì due assemblee informative ai lavoratori, sulla fase applicativa dell’accordo, una dalle 10 alle 12 e poi dalle 16 alle 18. Giovedì ce ne sarà una dalle 11 alle 13 a Magliana”.

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