Aprile 1990. Il muro di Berlino è caduto il 9 novembre 1989 e l’Unione sovietica si avvia verso il definitivo declino. I CCCP Fedeli alla Linea, uno dei gruppi musicali italiani più importanti degli anni Ottanta, fautori del punk filo-sovietico, percepiscono che anche il loro ciclo è terminato. Chiudono la loro storia musicale nelle campagne di Reggio Emilia, registrando a Villa Pirondini l’album Epica Etica Etnica Pathos. La canzone di congedo, una tenera e dolorosa ballata, si intitola Annarella, proprio come la loro ‘benemerita soubrette’, la figura femminile che, insieme all’artista del popolo Danilo Fatur, ha animato le esibizioni della band con memorabili performance e travestimenti: da bambola sexy a madre dolorosa, da soubrette a icona santa.

Da quel momento Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Danilo Fatur e Annarella Giudici cercheranno altrove il loro futuro. I primi due si ritrovano a formare un nuovo gruppo, i CSI, Fatur comincia un percorso da solista. Annarella, invece, si ritira a vita privata. Ripone gli abiti di scena nell’armadio e parte per paesi lontani. Comincia a girare il mondo e arriva fino in India. Poi nel 1996 apre un’erboristeria nel cuore di Reggio Emilia, avviando un percorso salutista e meditativo che dura tuttoggi. Ma il passare del tempo non cancellerà o affievolirà  l’amore per quell’esperienza e per i suoi compagni di viaggio.

Per questo motivo, a 24 anni dallo scioglimento dei CCCP Fedeli alla Linea, Annarella Giudici regala sprazzi di quei giorni con il libro Annarella Benemerita Soubrette CCCP Fedeli alla Linea (edizioni Quodlibet, euro 36), in uscita il 10 maggio. Un volume con 290 immagini inedite, a colori e in bianco e nero, che raccontano la sua storia artistica all’interno del gruppo. I concerti, le performance, i passaggi televisivi, i servizi fotografici e altre esibizioni. Dal 1984, anno del suo ingresso nella band emiliana, fino allo scioglimento. Le immagini sono divise per aree tematiche – Emilia, Europa, Islam, Asia, Sentimenti – e mostrano la ‘benemerita soubrette’ nelle vesti di una ballerina di flamenco oppure in scena con il tutù da danzatrice classica. Per un momento distinta signora con il cappellino, in un altro una mondina emiliana segnata dalla fatica. E poi autoritaria ‘domatrice’ dell’incontenibile Fatur.

Del resto, il travestimento è per Annarella la forma espressiva più forte e immediata, che pesa quanto le parole negli equilibri creativi del gruppo. In un’intervista del 1989 gli altri tre CCCP Fedeli alla Linea sottolineavano il “fondamentale contributo delle sue performance”[…] cambia un abito e assume una personalità che si addice a un abito, vale tanto quanto una strofa che magari qualcuno reputa intelligente o quanto un giro di chitarra che qualcuno trova molto bello o molto ben fatto”. Il libro è stato costruito, pensato e scritto insieme a Giovanni Lindo Ferretti e Rossana Tagliati. Mentre le immagini sono frutto del lavoro di diversi fotografi. A cominciare da Luigi Ghirri, che realizzò la foto di copertina di Epica Etica Etnica Pathos e ha partecipato a questo libro con una serie di scatti inediti. Altri contributi sono arrivati da Federico Brandani, Vittorio Catti, Toni Contiero, Diego Cuoghi, Giovanni Lindo Ferretti, Gianni Ingrosso, Roberto Rocchi, Roberto Serra, Rossana Tagliati, Benedetto Valdesalici e Claudio Oleari. Le foto sono accompagnate dagli scritti di Marco Belpoliti che ha realizzato l’introduzione al volume, Annarella Giudici, Giovanni Lindo Ferretti, Benedetto Valdesalici e Rossana Tagliati.

L’uscita del volume è stata anticipata dalla mostra “Annarella Benemerita Soubrette CCCP Fedeli alla Linea. Senz’altro abito“, inaugurata il 2 maggio a Reggio Emilia nell’ambito della rassegna ‘Fotografia europea. L’esposizione, curata dalla stessa Annarella e da Rossana Tagliati, segue i percorsi tematici del libro e resterà allestita nello Spazio Gerra fino al 15 giugno 2014.

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