Altro che capitale morale. A Milano le tangenti pare non siano mai passate di moda. La giunta Formigoni, al Pirellone, è in subbuglio per l’arresto del vice presidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani, beccato con 100mila euro in casa. E ora finisce in manette un funzionario comunale del settore Urbanistica. Per una ben più modesta mazzetta da mille euro. Seconda tranche chiesta a un collega geometra, incaricato di seguire una pratica per spostare il negozio della griffe Blumarine da via della Spiga 42 al civico 30 della stessa strada. Zona quadrilatero della moda e vetrine super lusso.

Nel suo ufficio di via Pirelli il geometra Gianluca Carta, 44 anni e tecnico di Palazzo Marino, a fine ottobre chiede i primi mille euro per dare un aiutino alla pratica. L’emissario Blumarine riceve dai capi l’ok per consegnare i soldi. Carta ci prende gusto. E due settimane fa torna all’attacco: “O mi date altri mille euro, o la boutique chiude”, dice al collega. Che questa volta, però, non ci sta più. E ieri si presenta dai carabinieri di Carpi (Modena) per denunciare tutto, con tanto di conversazioni registrate. Così scatta la trappola.

Il tecnico della Blumarine preleva una banconota da 500 euro e cinque da 100. Tutte fotocopiate e siglate. Poi via verso Milano. Appuntamento nella sede comunale dello Sportello unico per l’edilizia. I due geometri si salutano, qualche chiacchiera prima di prendere insieme l’ascensore. E’ lì che Carta vuole ricevere la mazzetta. Un luogo sicuro, pensa. Solo che quando le porte si aprono, ad attenderlo ci sono i carabinieri di Carpi e quelli del nucleo investigativo di Milano. Che in tasca gli trovano le banconote fotocopiate qualche ora prima. Questa volta nessun pacchetto di sigarette per nasconderle, come invece aveva fatto a febbraio 2010 M. P., ex consigliere comunale del Pdl ed ex presidente della commissione Urbanistica. Che per accelerare la pratica di una società immobiliare s’era fatto consegnare 5mila euro. Arrestato anche lui, in flagranza di reato, per concussione.

Ora il geometra Carta cercherà di difendersi. Quando ieri ha negato di aver chiesto la tangente si è sentito male. Per l’attacco d’asma i militari l’hanno accompagnato al pronto soccorso del Fatebenefratelli, prima di portarlo nel carcere di San Vittore. Il pm di Milano Grazia Colacicco oggi ha chiesto al gip la convalida dell’arresto e nei prossimi giorni si terrà l’interrogatorio di garanzia. Nel frattempo gli inquirenti analizzeranno le carte sequestrate nell’ufficio e nell’abitazione del funzionario. Per capire se al tecnico sia andato male il primo tentativo. O se già in passato abbia chiesto soldi per oliare i meccanismi della burocrazia milanese.

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