Un presidente del consiglio vittima delle proprie debolezze, di cui cercano di approfittare in tanti, primo fra tutti l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. Che afferra al volo l’opportunità che gli si presenta: per ingraziarsi Silvio Berlusconi bisogna procurargli ragazze a pagamento, giovani, bellissime, vestite in modo giusto. Disposte a concedersi, anche in gruppo, a un uomo di settant’anni. Un modo sicuro per entrare nel giro che conta e ottenere dei vantaggi in termini di contatti e affari.

Quasi una circonvenzione d’incapace che porta Tarantini a ottenere la presentazione ai vertici della Protezione civile e a far entrare quello che il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Bari definisce il suo “comitato d’affari”, composto dai due imprenditori dalemiani Enrico Intini e Roberto De Santis. Nei sogni di Gianpi c’è anche un seggio al Parlamento europeo. Da ottenere, come dimostrano numerose intercettazioni, a suon di escort “regalate” a Berlusconi. E’ il quadro che emerge dall’informativa della Finanza che ha fatto esplodere il “caso escort”, che mette in serio imbarazzo il capo del governo.

E’ lo stesso Tarantini ad ammetterlo nell’interrogatorio del 29 luglio 2009: ”Io ho voluto conoscere il presidente Berlusconi e a tal fine mi sono sottoposto a spese notevoli per entrare in confidenza con lui e sapendo del suo interesse verso il genere femminile non ho fatto altro che accompagnare da lui ragazze che presentavo come mie amiche tacendogli che a volte le retribuivo”. Per lui è un investimento notevole: l’imprenditore retribuisce le ragazze, anche a mille euro per volta, paga i viaggi e i pernottamenti in albergo per l'”avvicinamento” alla residenza berlusconiana prescelta, da Roma a Milano alla Sardegna. Tanti soldi, che evidentemente conta di far fruttare parecchio.

Tutto comincia al matrimonio di una parlamentare del Pdl, Elvira Savino, dove Berlusconi è testimone Tarantini è ospite. Tarantini ottiene il numero di telefono del premier e butta lì: “Quando vuole organizziamo una cena”. Il primo contatto telefonico è del 19 settembre 2008. Succede per caso: il presidente vorrebbe chiamare un’altra persona, ma per errore preme il tasto del cellulare sul numero di Tarantini, che aveva in rubrica dal giorno del matrimonio. L’imprenditore coglie la palla al balzo e torna alla carica con la “cena”. Il presidente si mostra ben disposto. Chiusa la conversazione, Tarantini si dà immediatamente da fare e mette insieme la prima carovana.

Il 23 settembre l’imprenditore porta a Palazzo Grazioli nove ragazze, tra le quali Terry De Nicolò e Carolina Marconi, bellissima del “Grande fratello” per il quale il presidente del Consiglio dimostra di avere un debole. Alla festa partecipano tra gli altri Carlo Rossella, presidente di Medusa distribuzione, e Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Uno. Berlusconi li ha invitati apposta, annota la Guardia di finanza, “così le ragazze sentono che c’è lì qualcuno che ha il potere di farle lavorare”, si legge in un’intercettazione. “Sono persone che possono far lavorare chi vogliono… ecco quindi le ragazze hanno idea di essere di fronte a uomini che possono decidere del loro destino”. A fine serata, tre ragazze si intrattengono in camera da letto con il presidente del consiglio.

Visto l’ottimo risultato del debutto, Tarantini capisce di avere imboccato la strada giusta per tenere in pugno l’uomo più potente d’Italia. La Guardia di finanza descrive infatti “un susseguirsi di contatti e telefonate con il Presidente Berlusconi, palesemente ordito nel tentativo di coinvolgerlo in nuove serate in compagnia di giovani e disponibili donne, che per il Tarantini si sarebbero tradotte, invece, in proficui incontri con chi, secondo lui, avrebbe potuto sostenere i suoi (e dei suoi soci baresi) progetti d’affari”.

Il contenuto delle intercettazioni (solo una piccola parte di quelle raccolte nell’inchiesta) e degli interrogatori rende chiari il motivo per cui il presidente del consiglio ne temeva la pubblicazione, fino a immaginare un blitz parlamentare per approvare in temi rapidissimi la “legge bavaglio” sulla pubblicazione degli atti d’indagine.

“Dobbiamo trovare un troione”

In data 23.09.2008, alle ore 10:38, Gianpaolo TARANTINI, in compagnia di Francesca Garasi, la invitava a contattare, usando il suo telefono, tale Giulia identificata in Giulia Mascellino, al fine di invitarla a partecipare alla cena organizzata per la sera. Prima che Giulia potesse rispondere Tarantini diceva alla Garasi: “Dille “vuoi venire ad una cena importante?””. Infatti la Garasi formulava a Giulia l’invito, aggiungendo che la cena si sarebbe tenuta “…con…il bel Presidente”. Alle ore 10:43 Tarantini chiamava la Semeghini per darle indicazioni – come avrebbe fatto in ogni successiva occasione di incontro con il Presidente – su cosa indossare in occasione della cena, disponendo “allora, per l’abbigliamento, diciamo che a quello gli piacciono i vestiti corti”, oltre che per rammentarle di evitare di reclutare ragazze che fossero in contatto con la Beganovic “lui mi ha detto assolutamente non del giro di Sabina”, comunque disponibili ad ogni tipo di approccio “dobbiamo trovare una troiona”. E la Semeghini sembrava aver capito il senso della raccomandazione “eh…lo so…adesso vedo mi prodigo”.

“Prendiamole basse perché noi non siamo alti”

Il 5 ottobre 2010 il presidente del Consiglio chiede a Tarantini di portargli ragazze non troppo alte. Sono le 11.53 e i due organizzano la serata. Berlusconi: “Se tu hai una ragazza da portare, due ragazze, tre ragazze da portare…”, Tarantini: “Sì…sì, sì, sì….”, Berlusconi: “per favore non pigliamole alte come fa questo qui dì Milano, perché….”, “noi non siamo alti”, “devono essere tutte come la Graz…come la Graziana! (Capone – ndr)”, Tarantini: “va bene, io ne porto un paio, due o tre ne porto!”

L’occorrente per passare la notte a Palazzo Grazioli

Le ragazze che passavano la notte a palazzo Grazioli erano “foraggiatissime”. Lo dice il premier Silvio Berlusconi nel corso di una telefonata con Giampaolo Tarantini. Un modo di dire che, secondo la Guardia di Finanza, allude al fatto che “era stato dato loro il necessario”. La telefonata è del 17 ottobre 2010, alle 18.44 e a chiamare è il capo del governo. “Riferendosi alle ragazze che hanno trascorso la notte a palazzo Grazioli – riassume la Gdf – tra l’altro, sottolineava: ‘guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole queste qua eh’, alludendo, evidentemente al fatto che era stato dato loro il necessario. Motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere loro alcunchè”. Tarantini risponde così: “Si, ma stia tranquillo, presidente, non c’è problema”. E Berlusconi aggiunge: “Eh, vabbè, ma non…non…coso…perchè hanno…sono…sono foraggiatissime”.

Ragazze su aereo presidenziale

Gianpaolo Tarantini propose al premier “di volare tutti insieme sull’aereo presidenziale, dicendo che le ragazze (che aveva reclutato) abitavano a Milano e facendo credere che lui (Tarantini stesso, ndr) aveva un impegno di lavoro in città l’indomani mattina”. E’ quanto si legge negli atti dell’inchiesta escort depositati ieri. I fatti si riferiscono al 26 novembre 2008 quando Berlusconi, che aveva organizzato una cena a Palazzo Grazioli, è costretto ad andare a Milano. E alla fine le ragazze, secondo quanto è scritto negli atti dell’inchiesta, volarono con Gianpi sull’aereo presidenziale.

Belen Rodriguez e Claudia Galanti

Berlusconi e Tarantini parlano al telefono il primo dell’anno, alle 12.07: a chiamare è Gianpi, che racconta il capodanno passato con Belen Rodriguez, Claudia Galanti e Manuela Arcuri. I due si scambiano gli auguri e poi iniziano a parlare di Belen. Ecco il testo integrale della telefonata. T: Belen ha fatto dei balli latino-americani…mamma mia B: chi li ha fatti? Belen? T: Belen, sì B: ma adesso è libera? con chi sta? T: con nessuno. Glielo ho detto ieri infatti l’ho chiamata tante volte che volevo farle gli auguri perchè a destra mia Belen…a sinistra Claudia e di fronte Manuela. B: mamma mia eri messo benissimo T: ho detto: ho fatto una fine dell’anno…migliore non potevo farla B: eh ci credo con le tre donne più belle d’Italia T: Claudia sta bene, Claudia le vuole bene…parla sempre bene…ci mancherebbe B: Belen invece come si esprime? T: nooo…forse…poi non ho tanta confidenza, perchè io sono amico di Marco (Borriello, ndr) molto…ma io penso che… B: ma lei è ancora innamorata di Marco? T: no…no…non credo B: comunque lui non ha la testa giusta per una donna come Belen T: la ci vuole un uomo serio B: è troppo semplice lui…deve andare con un più grosso…con un imprenditore…con uno come te1 T: no con uno come lei stavo dicendo io B: va bene senti io sono qua assediato da quando hanno visto che sono stato dichiarato da Playboy il politico più sexy sul libro che è venuto fuori il trenta…ha riportato questa cosa qui…io non ho scampo con questi qua. Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera…erano in undici…io me ne son fatto solo otto perchè non potevo fare di più…non si può arrivare a tutto. Però stamattina mi sento bene sono contento della mia capacità di resistenza agli assedi della vita…che cosa ci tocca fare la notte del primo dell’anno. Senti io ho qua tutti i letti occupati…non so come fare a dirti venite. Il due viene anche Emilio…queste non vanno via neanche con le cannonate…il prezzo è buono, il vitto anche. Sai ieri sono state sulle automobile tre ore…hanno fatto le gare non le tiravi più giu. T: ma quante ragazze ci sono? B: quaranta T: tutte sono venute B: no…tutte no! Erano 67 quelle…intanto ho comprato una casa qui vicino per ampliare i posti…dodici posti in più.

Premier: “Ho la fila di ragazze”

”Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera…erano in undici…io me ne son fatte solo otto perchè non potevo fare di più…non si può arrivare a tutto…”. E’ quanto dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Giampaolo Tarantini il primo dell’anno del 2009, parlando della serata precedente. La telefonata è contenuta negli atti dell’inchiesta sulle escort che la procura di Bari ha depositato ieri.

Contatti con Carlo Rossella e Fabrizio Del Noce

Il premier Silvio Berlusconi utilizzò Carlo Rossella e Fabrizio Del Noce “per fornire alle ragazze lo stimolo a partecipare” alla cena del 23 settembre 2008 a Palazzo Grazioli. E’ quanto è scritto negli atti giudiziari dell’inchiesta barese sulle escort depositati ieri.“Che cosa dici – afferma al telefono Berlusconi parlando con Gianpaolo Tarantini – se chiamiamo anche Rossella che c’ha una ragazza che canta in Vaticano molto brava?”, “magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce, il direttore della fiction della Rete Uno della Rai?”, “così le ragazze sentono che c’è qualcuno che ha il potere di farle lavorare”. Alle ore 14:05, Silvio Berlusconi contattava Tarantini per chiedere conferma dei dettagli dell’organizzazione della serata. Berlusconi: “stasera?”. Tarantini: “stasera siamo in sei compreso me…io e cinque ragazze” Berlusconi: “benissimo! Io non allargherei molto.. .porterei una, due, tre ragazze da parte mia. Poi facciamo venire ì cantanti che sono tutti bravi…le due cantanti cubane, la Gemma…che cosa dici se chiamiamo anche Rossella che c’ha una ragazza che canta in Vaticano molto brava?” Tarantini: “si!…si!…” Berlusconi: “magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce il direttore della fiction della rete uno detta rai?” Tarantini: “si magari!” Berlusconi: “così le ragazze sentono che c’è lì qualcuno che ha il potere di farle lavorare”. Tarantini: “benissimo perfetto Presidente!” Berlusconi: “alle nove e mezza!”

Il primo incontro tra il premier e Tarantini

Ecco come le carte dell’inchiesta documentano il primo incontro tra Gianpi e B. “Si deve preliminarmente rammentare che in occasione delle nozze della parlamentare del Pdl Elvira Savino, amica intima del Tarantini, a cui Silvio Berlusconi aveva partecipato come testimone della sposa, l’imprenditore barese era riuscito con un abile stratagemma a lasciare il proprio numero di telefono al Presidente. ” “Presidente ha detto volentieri, quando vuole organizziamo una cena” ha detto, però, che non le posso dare il numero perché sta sempre con il fidanzato”…ho detto “le do il mio e chiami me quando vuole”, ha detto “va bene, scrivilo su un pezzettino di carta e dallo alla guardia, quello dietro di me”, ho preso e glie ho scritto”, “che ne so, ha detto in settimana organizziamo”.

Pagano entrambi

La De Nicolò, sentita come persona informata sui fatti il 19.06.2009, riferiva, tra l’altro: “delle ore ho dormito da sola e delle ore invece, alcune ore sono stata con queste due ragazze e Berlusconi (…) eravamo io e le due ragazze di Roma e Berlusconi”, “(TARANTINI – ndr mi ha dato dei soldi, ma per partecipare alla cena (…) mille euro, prima della cena”; Sentita nuovamente il 22.06.2009, aggiungeva: “(…) Per quanto riguarda la cena a Roma a Palazzo Grazioli, prima di recarci a Palazzo Grazioli io mi son recata all’hotel “De Russie” dove il Tarantini mi ha riconosciuto il gettone di presenza di mille euro, lui mi ha detto questo, ha detto: cerca di restare, se Silvio ti vuole, se Silvio Berlusconi ti vuole, tu ci devi restare. Allora io gli ho chiesto: e cosa mi dà? E lui ha detto: non ti preoccupare, ti darà dei soldi. Come fai a saperlo? Perché lui fa così. Se non te li dà ti accontenterai di questi mille euro, se te li dovesse dare, tu questi mille euro me li restituisci, cosa che non ho fatto (…)”.

“Faccio il premier a tempo perso”

Ecco come risponde il premier a Marystell Polanco che si lamentava del fatto che non riusciva a trovarlo. “Vedi Marystell, io a tempo perso faccio il primo ministro”. Silvio Berlusconi lo dice al telefono a Marystell Polanco, una delle ragazze che frequentavano le residenze del premier, coinvolta anche nella vicenda di Ruby Rubacuori. “Vedi Marystell – dice Berlusconi – io a tempo perso faccio il primo ministro e quindi me ne succedono di tutti i colori”.

Due tipologie di ragazze

Due categorie di ragazze: quelle“facili”, cioè disponibili ad incontri sessuali e quelle “d’immagine” cui spettava il compito di far da “cornice all’evento”. Nell’informativa della Guardia di Finanza è spiegato come venivano divise da Tarantini le giovani che dovevano essere portare nelle residenze del premier. Il 5 ottobre 2008 Gianpi Tarantini parla al telefono con Pierluigi Faraone (l’uomo che secondo la procura voleva diventare il referente per le feste a casa del premier a Milano) “per chiedergli aiuto nella ricerca di ragazze da portare a palazzo Grazioli che comunque rispondessero ai ‘prescrittì requisiti”. T: “Scusa ma la Nina Senicar e non puoi parlare con lei che ma la porto lì” F: e si ma è un pò dura su queste cose lei non è che è molto predisposta… T: no ma di immagine, non di…non è che deve fare la troia…cioè giusto conoscerlo, hai capito, cioè non è che, oh, non è che per forza uno deve andare F: glielo dico però non è una…non sembra una… T: va bene non fa niente, pure io ho portato la Manuela, la Carolina Marconi. “Il tutto – scrive la Gdf – a rimarcare ulteriormente che le ragazze reclutate e portate a palazzo Grazioli si dividevano in due categorie ben distinte: quelle cosiddette ‘facilì, cioè disponibili a concedere prestazioni sessuali (a pagamento o dietro altra utilità) e quelle che facevano da cornice all’evento, considerate d’immagine”. I due si risentono poco dopo e la conversazione continua sugli stessi temi. Faraone: non sono da battaglia T: genere mie, diciamo F: da combatt…non sono da combattimento comunque T: sono genere mio F: si…quelle che tu…si sono da te…

Il secondo tentativo per avere la Arcuri e il grande rifiuto

Il 10 dicembre, alle ore 15:38, Gianpaolo TARANTINI chiedeva alla ARCURI di vestirsi in modo da essere molto provocante (con minigonna e ampia scollatura) per far colpo sul Presidente BERLUSCONI. TARANTINI: “…omissis…stasera lo dobbiamo far impazzire (ride)”, l’ARCURI assicurava che l’avrebbe fatto, chiedendo poi se era in programma che l’amica Francesca (Lana, ndr) si fermasse per la notte a Palazzo Grazioli: ARCURI: “ma certo amore mio…. ma Franci rimane a dormire lì?.si?”. Alle ore 18:38, Gianpaolo TARANTINI dopo aver dato consigli alla LANA su cosa indossare per la cena: TARANTINI: “….senti una cosa amore, un consiglio, io mi sono messa un vestito nero elegantino, con i suoi gioielli che mi ha regalato l’altra volta, il bracciale, così è contento, con le scarpe con tutti gli Strass va bene o è troppo?”, si raccomandava anche con questa perché la ARCURI si vestisse in modo da essere molto provocante: TARANTINI: “Falla mettere troia Manuela, che moderna!” L’indomani, alle ore 19:50, Gianpaolo TARANTINI chiamava Francesca LANA per il consueto resoconto del giorno dopo: TARANTINI: “ti ha chiamato amo’?”, “LANA: “No! Magari mi chiamerà domani o dopodomani….l’hai sentito?”, TARANTINI: “Sì, sì, è rimasto contentissimo…sei dolcissima”. Dopo di che la ragazza, alla domanda di Gianpaolo, gli riferiva che Manuela ARCURI le aveva fatto notare che era giusto che chiedesse al Presidente BERLUSCONI quanto si aspettava in cambio per la sua disponibilità: “niente Manuela glie l’ho raccontato, mi ha detto: «sì Fra’ però mo glielo devi dire del film, delle cose» ha detto «è ora che gli parli», ho detto «ho capito Manu, ma non glielo posso dire alle quattro di mattina» dentro il letto un po’ prima magari, se dovevamo fare una cosa riservata e ancora inizi a dire quello che dovresti fare»poi mi ha detto…. la stessa cosa mi ha detto: «la meteorìna è troppo poco per una cosa del genere, devi fare un film o un programma da valletta, ma con un grosso presentatore, una fiction, una sii com….chiedigli una cosa di più» ho detto «va bene». «E poi dobbiamo parlare di quella cosa a due», ha detto «ma ti rendi conto» ha detto «minimo per quello ci deve .. se dovessimo fare una cosa del genere, ci deve già avere il contratto davanti firmato» ho detto «va bene Manu…ne riparliamo perché adesso per me è un attimo un’ansia”.

Il premier cambia idea su Manuela

L’idea di far prostituire Manuela Arcuri insieme a Francesca Lana non va a buon fine. Il premier, a questo punto, il 18 febbraio 2009 confida a Gianpi di essere indignato per la volgarità di Manuela Arcuri intervistata alle Iene: “Pensa che quella si era.. si era.. voleva sta lì quella sera” B: “Meno male che non è stata qui, perchè sennò… mi sarei sentito imbarazzato di essere andato con una t… così. Vabbè cancellata”. T: “E vabbè”. In una precedente serata, organizzata pochi giorni prima – l’11 febbraio 2009 – “nonostante la preparazione scrupolosa dell’evento” l’occasione non fu sfruttata “a causa dell’inibizione dell’Arcuri provocata dalla presenza, quella sera, a Palazzo Grazioli di Paolo Berlusconi, che conosceva il manager dell’attrice”.

L’incontro Tarantini-Bertolaso su Finmeccanica

Il 16 novembre Berlusconi chiama Tarantini per sapere l’esito dell’incontro. Gianpi:“Bertolaso ci disse che Finmeccanca aveva costituito una società mista con la Protezione civile… e ci invitò ad andare da Finmeccanica. Fui io attraverso Rino Metrangolo (dirigente di Finmeccanica, dimessosi oggi – ndr), persona che avevo conosciuto attraverso Lea Cosentino… a prendere contatti con Lunanuova, dirigente della società mista”. Tarantini poi spiega che gli furono illustrate una serie di attività: “Mi dissero che avremmo potuto partecipare all’interno di una Ati (associazione temporanea di imprese, ndr) nella quale avrebbe potuto trovare posto la Sma di Intini. Non si concretizzò nulla perchè, sebbene il terremoto all’Aquila avrebbe consentito di realizzare opere stradali attraverso la Sma di Intini, la notizia pubblica della perquisizione da me subita determinò una presa di distanza da parte di Metrangolo e Lunanuova”.

Berlusconi diserta la cena: le escort vanno dal fratello Paolo

E’ il 3 maggio 2009 e Gianpaolo Tarantini, in previsione di una nuova serata ad Arcore in compagnia del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, recluta due escort, una in arte Mariasole. Ma all’ultimo momento, per impegni improvvisi del premier, la cena viene annullata. Giampi non si perde d’animo: Mariasole e la sua collega vengono “tempestivamente dirottate su Paolo Berlusconi, fratello del presidente, che Giampaolo aveva iniziato a frequentare dai primi di aprile”. E’ lo stesso Gianpi che il giorno dopo racconta al telefono ad un suo amico com’è andata. Scrive, al riguardo, la Guardia di Finanza: “Tarantini riferiva di non essere più andato a casa di Silvio Berlusconi, ma a cena con Paolo Berlusconi, il quale, molto probabilmente aveva poi trascorso la notte con Mariasole, in compagnia della quale era rimasto al ristorante”. E viene riportato quanto detto da Tarantini al telefono: “No, non siamo più andati da lui… siamo andati a cena con il fratello e poi lei è rimasta là con lui, non lo so che c…”.

Alle cene anche un magistrato pugliese

Dopo ”una lunga di scia di serate” organizzate presso le residenze private del premier Silvio Berlusconi, Gianpaolo Tarantini “organizzò due cene facendo intrattenere i suoi ospiti – tra cui alcuni dirigenti di Finmeccanica – da giovani donne disponibili a concedere prestazioni sessuali a pagamento”. Tra questi ospiti figura l’allora procuratore facente funzioni del tribunale di Brindisi, Cosimo Bottazzi, attualmente sostituto procuratore generale presso la Corte d’appello di Bari.

La divisa per entrare ad Arcore

Per entrare nelle residenze del premier le ragazze dovevano non solo essere “giovani ed esili” ma anche avere un abbigliamento preciso, una sorta di ‘divisà. Lo spiega Massimiliano Verdoscia (amico e socio di Giampaolo Tarantini, ndr) a Ioanna Visan, la rumena che ha partecipato a diverse serate, comprese quelle del ‘Bunga Bunga’. Verdoscia: “Quando giovedì vai lì, mi raccomando, voglio dire…vabbè…eh tanto ci sarà il mio amico (Tarantini, ndr) che ti accompagna, tranquillo tutto ok, senza nessun tipo di problema…però il look…capello sciolto, il trucco non troppo evidente, capito? Un vestito…un vestito sobrio, nero, che però metta in mostra…insomma…le tue forme…tu come…e poi tu sai il tuo charme quale è, va bene?”. Ioanna sembra preoccupata, perchè chiede a Verdoscia se “mi fanno le domande?”. “Come ti conosco quelle cose lì?”. E Massimiliano risponde: “No, no, assolutamente, nessuna domanda, niente, zero, totale, massima riservatezza, niente, va bene”.

Tarantini aspirante europarlamentare

Gianpaolo Tarantini vuole diventare parlamentare europeo (le elezioni sono nel 2009) con la spinta decisiva di Silvio Berlusconi. Preme sula deputata del Pdl Elvira Savino, e dagli atti emerge chiaramente come le ragazze inviate ai festini del premier siano uno strumento di pressione per ottenere l’ambito scranno. “L’ambizione politica, da realizzare con l’aiuto del Presidente BERLUSCONI”, scrivono i finanzieri, “veniva sostanzialmente confermata dall’imprenditore barese nel corso della conversazione intrattenuta con Grazia Capone all’indomani della serata passata ad ARCORE: TARANTINI: “Meh, e dici, di me che ha detto?”, CAPONE: “niente, mi ha chiesto da quanto tempo ti conoscevo”, “e io ho detto un po’ di anni…(incomprensibile)..”, TARANTINI: “vabbè tu gli hai detto «è un bravo ragazzo»…”, CAPONE: “vabbè è un amico, è una persona voglio dire eccezionale, veramente una persona pulita, capito?…che poi anche in prospettiva di quello che accennavi ieri, capito …ti ho messo un attimino in luce”, TARANTINI: “ma perché gliel’hai detto?”, CAPONE: “di che cosa?”, TARANTINI: “del Parlamento, no?” CAPONE: “nooo! Però lui per me ha parlato delle regioni, delle regionali TARANTINI: “meh, son contento”.

Berlusconi “salva” Barbara Guerra alla Fattoria di Canale 5

Il 10 marzo 2009, il presidente del consiglio afferma in una telefonata con Tarantini di aver premuto perché Barbara Guerra, una ospite dei festini, non fosse eliminata dal reality show di Canale 5 “La Fattoria”. TARANTINI: “Presidente ma Barbara è già uscita, si?”, BERLUSCONI: “no, mi sono arrabiato perché… questi… questi delinquenti di autori hanno fatto dire a tre, l’indicazione del suo nome, contro la volontà della televisione e quindi adesso sono intervenuto e se la fanno uscire… poi… fanno uno sgarbo a me insomma”. TARANTINI: “vabbè sarà dispiaciutissima, quella non vedeva l’ora di andare”. BERLUSCONI: “infatti sono dei figli di puttana… questo… questo autore che è uno pazzesco”.

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