Sono stati precauzionalmente sospesi dal Pdl Salvatore Camerlingo, cugino del boss Salvatore Liccardi, e Armando Chiaro, entrambi candidati per i berlusconiani alle elezioni comunali di Quarto (Napoli). I due stamane sono stati arrestati nell’ambito di un’inchiesta sul clan camorristico Polverino e sul traffico di droga gestito dal clan tra l’Italia e la Spagna, culminata nell’emissione di 40 misure di custodia cautelare. Il Pdl di Quarto è stato praticamente “commissariato” con la nomina del senatore Carlo Sarro a Garante per la Legalità per il circolo cittadino. Camerlingo è stato arrestato con l’accusa di spaccio di droga e detenzione illegale di armi, mentre a Chiaro, definito dagli inquirenti “colletto bianco”, è contestata l’intestazione fittizia di beni di provenienza camorristica. Avrebbe fatto da prestanome dei boss e già negli anni scorsi fu destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare.

Gli arresti sono stati emessi su richiesta dei pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Maria Cristina Ribera per accuse che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso al tentativo di omicidio, estorsioni, usura, detenzione illecita di armi, traffico e spaccio di stupefacenti, trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori nonche’ di reinvestimento di capitali di provenienza illecita in attivita’ imprenditoriali, immobiliari, finanziarie e commerciali. Gli arresti sono stati effettuati grazie alla cooperazione tra i carabinieri e l’Uco (Unidad Central Operativa) della Guardia Civil spagnola.

L’inchiesta ha svelato il ruolo di capi e manovalanza del clan camorristico Polverino che, a partire dall’hinterland a nord di Napoli, secondo gli inquirenti ha il controllo di attività imprenditoriali e commerciali in Italia e in Spagna e gestisce un notevole traffico di stupefacenti dalla Spagna all’Italia per il rifornimento delle piazze di spaccio, in mano a vari clan del capoluogo campano.

Sono alcuni pentiti a coinvolgere Chiaro nell’inchiesta. Tanto da far scrivere al Gip che “appaiono certi” i suoi rapporti col capoclan Giuseppe Polverino. Chiaro avrebbe anche incontrato il boss in Spagna. Lo afferma il collaboratore di giustizia Salvatore Izzo. Nell’interrogatorio del 13 gennaio 2010 racconta ai pm: “Chiaro era andato in Spagna a Barcellona da Giuseppe Polverino in una casa nella localita’ Coma Ruga. Loro dovevano discutere di un affare concerne la gestione dei rifiuti in una discarica a Quarto. Ricordo che l’affare non fu portato a termine, in quanto si trattava di un sito già sottoposto a sequestro. Chiaro che era con un’altra persona e vennero a parlare con Polverino per chiedergli il permesso di svolgere l’attivita’ presso la discarica, in quanto e’ lui a comandare su tutte le attivita’ che possono essere svolte a Quarto”. Camerlingo invece aveva rapporti con Salvatore Liccardi, altro elemento di spicco della cosca. Due i capi di imputazione che lo riguardano: la custodia e detenzione di 500 grammi droga, accertata grazie a intercettazioni ambientali il 31 dicembre 2008, e poi quella di alcune pistole in una Fiat 600.

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