Guerra Russia-Ucraina, la diretta – Cremlino: “Nucleare? Solo se fosse minacciata la nostra esistenza”. Usa annunciano nuove sanzioni

Prosegue il conflitto sul campo, il Pentagono: "Contrattacchi ucraini, Mosca in difficoltà". Peskov nega: "L'operazione procede". A Odessa è stata attivata la contraerea, a Mariupol abbattuto un velivolo russo. Cnn: "Bielorussia entrerà in guerra". In serata colloquio Macron-Putin

Aggiornato: 22:58

I fatti più importanti

  • 08:12

    Kiev: “Cresce presenza russa nel nostro spazio aereo”

    Le forze russe hanno “aumentato” la loro presenza nello spazio aereo ucraino nelle ultime 24 ore: lo rende noto l’esercito del Paese, secondo quanto riporta la Bbc. “Oltre all’uso di molti velivoli senza pilota, il nemico usa bombardieri, aerei d’assalto e da combattimento, missili da crociera e missili balistici in varie direzioni”, ha affermato il Comando dell’aeronautica ucraina in un comunicato. Ieri, prosegue la nota, l’Ucraina ha abbattuto un aereo, due elicotteri e sei droni russi

  • 08:10
  • 07:51

    L’esercito ucraino: “Abbiamo ripreso Makariv, russi respinti”

    Lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina ha riferito che “la bandiera ucraina è stata issata sulla città di Makariv” e le forze russe sono state respinte. Lo riporta il Kyiv Independent. Makariv è un insediamento urbano nell’oblast di Kiev, a 60 chilometri a ovest dalla capitale ucraina. Il villaggio aveva contato nei giorni scorsi diverse vittime civili.

  • 07:50

    Kiev: “Le truppe russe hanno scorte solo per 3 giorni”

    Nel suo ultimo rapporto operativo pubblicato stamattina, l’esercito di Kiev afferma che “secondo le informazioni disponibili, le forze di occupazione russe che operano in Ucraina hanno scorte di munizioni e cibo per non più di tre giorni”. I funzionari hanno affermato che la situazione è simile per il carburante e hanno sottolineato l’incapacità della Russia di organizzare un gasdotto per soddisfare le esigenze delle truppe come esempio del loro fallimento logistico.

  • 07:49

    Il PUNTO – Battuta d’arresto nei negoziati. E Kiev dice: “Nessun compromesso sulla nostra sovranità”

    Come il conflitto sul campo, anche i negoziati vivono una fase di stallo. E nel frattempo sale ogni giorno di più la tensione tra Russia e Stati Uniti. Una durissima protesta di Mosca è stata recapitata a Washington tramite i canali diplomatici per gli “inaccettabili” commenti del presidente Joe Biden su Vladimir Putin, definito nei giorni scorsi “un dittatore assassino e un criminale di guerra”. Lapidaria la replica degli Usa: è “incredibile” sentir parlare di “commenti inaccettabili da parte di un Paese che sta perpetrando violenze atroci sui civili” (leggi la cronaca di ieri).

    Che il barometro dei negoziati volga al brutto lo conferma tra l’altro anche l’accusa di Washington a Pechino di non fare nulla per fermare il conflitto: “La Cina è il Paese con la maggiore influenza sulla Russia, finora abbiamo solo sentito dichiarazioni”. Anche dall’Ucraina il presidente Volodymyr Zelensky, dopo aver respinto l’ultimatum di Mosca sull’evacuazione da Mariupol, ha introdotto un elemento importante sul negoziato che potrebbe complicare ancora di più la soluzione: ogni eventuale accordo con la Russia sarà sottoposto al voto degli ucraini. In particolare, possono essere poste ai voti le garanzie di sicurezza e lo status dei territori temporaneamente occupati delle regioni di Donetsk e Lugansk e della Repubblica autonoma di Crimea. Accordo che sembra ancora molto lontano se in serata uno dei principali negoziatori ucraini, Mykhaylo Podolyak, ha garantito che Kiev non accetterà nessun compromesso sull’integrità territoriale e sulla sovranità del suo Paese.

    Oggi alle ore 11 proprio il presidente Zelensky parlerà in diretta in videocollegamento con il Parlamento italiano. Il suo discorso a Montecitorio, che segue quelli alla Knesset, al Congresso Usa, al Bundestag e alla House of Commons, sarà un nuovo appello all’Occidente a fornire maggiore aiuto all’Ucraina, proprio all’indomani del mancato accordo nell’Unione europea sulle sanzioni sul petrolio di Mosca.