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Omicidio Villa Pamphili, Kaufmann è arrivato a Roma e accusa: “Mi hanno picchiato in aereo, denuncio tutti”

L’americano è stato portato nel reparto protetto di Rebibbia. Intanto la polizia scientifica ha trovato una traccia di Dna riconducibile a lui
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Francis Kaufmann, il 46enne accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili, dove il 7 giugno sono stati trovati i cadaveri della 28enne russa Anastasia Trofimova e di sua figlia Andromeda di 11 mesi, è arrivato con un Falcon 900 dell’Aeronautica Militare all’aeroporto di di Ciampino, a Roma, dopo l’ok all’estradizione da parte delle autorità greche. Il viaggio, però, è stato tutt’altro che tranquillo: l’uomo ha dato in escandescenza prendendo di mira gli agenti e lamentando di essere stato picchiato e di essere pronto “a denunciare tutti“.

L’americano, già trasferito in un reparto psichiatrico del carcere di Larissa dopo aver distrutto la sua cella e aver aggredito verbalmente i secondini, è stato portato nel reparto protetto di Rebibbia in attesa che il gip fissi l’interrogatorio di garanzia che avverrà la prossima settimana.

Intanto, la Polizia scientifica ha trovato una traccia di Dna di Kaufmann sui reperti analizzati nell’indagine. A quanto riporta il Messaggero, sulla superficie del sacco nero sotto il quale è stato trovato il corpo di Trofimova, le analisi hanno individuato un profilo genetico riconducibile per metà a quello di Kaufmann, alias Rexal Ford, cittadino statunitense padre della bimba e compagno della 28enne russa, arrestato il 13 giugno in Grecia con l’accusa di duplice omicidio (finora si è dichiarato innocente).

L’altra metà del profilo è invece compatibile con quello della piccola Andromeda, vittima di strangolamento. Si tratta di una traccia biologica mista da saliva e sangue, elemento probatorio considerato molto rilevante – forse decisivo – per l’accusa.

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