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Villa Pamphili, il vero nome di Rexal Ford è Francis Kaufmann: il nuovo colpo di scena

L'identità dell'uomo accusato dell'omicidio della neonata a Roma è stata accertata grazie alla collaborazione tra la Procura di Roma e l'FBI. Lui e la donna erano passati dalla Russia
Villa Pamphili, il vero nome di Rexal Ford è Francis Kaufmann: il nuovo colpo di scena
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Un nuovo colpo di scena nella ricostruzione del delitto di Villa Pamphili, a Roma. L’uomo sospettato di essere il killer della bambina ritrovata nove giorni fa a poca distanza dal corpo della madre non si chiama Rexal Ford, come si riteneva fino a poche ore fa. La sua vera identità è Francis Kaufmann, come accertato dalla procura di Roma grazie alla collaborazione dell’Fbi. I dubbi erano sorti quando gli investigatori hanno fornito i dati del suo passaporto alle autorità statunitensi: il documento risulta essere autentico e in uso dal 2019, ma non esisteva alcuna corrispondenza con la sua anagrafica e i registri delle nascite negli Usa.

Da qui è partita una nuova ricerca da parte dei federali statunitensi che hanno ora accertato quale sia il suo vero nome. Rexal Ford è Francis Kaufmann. L’uomo è stato fermato in Grecia per l’omicidio della bambina di sei mesi, che lui dice essere sua figlia, mentre è ancora al vaglio la sua posizione in riferimento al decesso della donna, ancora senza un nome e cognome, ritrovata a circa 200 metri di distanza. L’autopsia non ha infatti evidenziato segni di violenza, ma il sospetto degli inquirenti è che Kaufmann abbia comunque avuto un ruolo attivo nella sua morte.

Anche la donna, tra l’altro, non ha ancora un’identità. A nove giorni dal suo ritrovamento nessuno sa come si chiami né quale lavoro svolgesse: un fantasma. Nemmeno quale sia il suo Paese di origine anche se diverse tracce e testimonianze fanno pensare che si tratti di una persona di origine russa. Gli investigatori hanno anche accertato che sarebbe passata, insieme a Kauffman e alla bambina, dalla Russia prima di trasferirsi a Malta. Secondo l’uomo che condivideva con lei e Kauffman un appartamento nell’isola del Mediterraneo, il suo soprannome sarebbe “Stella”, come si era identificata anche lei con la polizia a Roma durante un controllo, e avrebbe lavorato nell’ambito dell’informatica trattando dati sensibili per aziende di grande rilevanza.

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