Dopo l’autopsia sul cadavere di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa dalla sua abitazione di Trieste lo scorso 14 dicembre e ritrovata senza vita il 5 gennaio in un boschetto dell’ex ospedale psichiatrico, la Procura lascia aperta sia l’ipotesi dell’omicidio che quella del suicidio. Il medico legale Fulvio Costantinides non ha rilevato alcun segno di violenza sul corpo della povera Liliana, nessuna traccia di arma da fuoco o da taglio e nessun segno di strangolamento, ma l’ipotesi del suicidio non convince la famiglia della donna e questa certezza mette d’accordo tra loro persone a lei vicine che si scambiano accuse reciproche propendendo per la pista dell’omicidio.

Lilly, come la chiamavano gli amici, è stata ritrovata in posizione fetale, all’interno di due sacchi neri dell’immondizia aperti, con il capo infilato in due buste di nylon chiuse al collo non in modo stretto e questa circostanza spinge anche l’opinione pubblica a scartare l’ipotesi che la donna si sia tolta la vita. Per quale motivo una persona che intende farla finita dovrebbe recarsi in un luogo impervio fra rovi e cespugli e infilarsi in due sacchi neri della spazzatura?

Qualcuno ha tracciato una similitudine con la morte dell’ex presidente dell’Eni Gabriele Cagliari che nel periodo di Tangentopoli si suicidò provocandosi il soffocamento con un sacchetto di plastica in testa; ma viene spontaneo osservare che Lilly non si trovava reclusa in carcere e quindi aveva diverse alternative, magari anche la possibilità di compiere un gesto estremo in un luogo più intimo come ad esempio la propria abitazione. Anche se per il momento non ci sono indagati, l’attenzione degli inquirenti e dei media si concentra soprattutto sul marito di Lilly, Sebastiano Visintin, 72enne fotoreporter in pensione, che fin dalle prime ore della scomparsa della moglie non si è mai negato a giornali e tv rilasciando tutta una serie di dichiarazioni, a volte anche in contrasto tra di loro e, soprattutto negli ultimi tempi, puntando il dito contro Claudio Sterpin, 82enne ex maratoneta, con il quale Lilly intratteneva una relazione sentimentale da circa un anno.

Secondo Claudio, Lilly aveva intenzione di trascorrere un weekend romantico con lui per festeggiare l’anniversario del loro primo incontro, avvenuto il 19 dicembre del 1981 e, dopo quel viaggio, avrebbe lasciato Sebastiano per andare a vivere con lui. Secondo Sebastiano, tra lui e Lilly, dopo 30 anni di matrimonio, c’era un rapporto idilliaco fatto di amore e tenerezze reciproche e non c’era alcuna aria di crisi. Va detto che Sergio, fratello di Lilly, la cugina e due vicini di casa, amici della coppia, tendono a gettare ombre su Sebastiano e negli ultimi giorni paventano, oltre al possibile movente passionale provocato dalla gelosia e dal rifiuto di essere abbandonato, anche un probabile movente economico motivato dal fatto che Sebastiano percepisse soltanto una pensione minima e Lilly invece, oltre alla buona pensione da ex impiegata della Regione, avesse da parte anche un tesoretto ammontante a circa 50.000 euro.

Sergio ha rivelato che sua sorella avrebbe nascosto i codici del suo conto corrente dietro ad un quadro in camera da letto all’insaputa del marito e che dopo la scomparsa di Lilly quel foglietto sia sparito. Sergio sostiene che Sebastiano chiedesse frequentemente denaro alla moglie, anche una somma che si aggirerebbe intorno ai 27.000 euro come rivelato dalla trasmissione “Quarto Grado”, per darli al figlio nato da un precedente matrimonio, accuse che Sebastiano e il figlio respingono al mittente dicendo che ad aver usufruito di quel danaro in realtà sarebbe proprio il fratello di Lilly.

E’ probabile che gli inquirenti stiano lavorando senza troppo clamore anche nella direzione di una verifica dei movimenti bancari per accertare chi sia stato il beneficiario delle elargizioni di Lilly. Claudio, l’amico speciale di Lilly, sostiene che tutto fosse pronto per la loro nuova vita insieme: un viaggio in Istria, una medaglietta d’oro come dono per la ricorrenza dell’anniversario e persino un nuovo appartamento da prendere in affitto, tutti elementi che dovrà dimostrare a supporto dell’effettiva esistenza della sua relazione con Lilly, di cui Sebastiano dice di essere stato all’oscuro fino al momento della sua scomparsa.

Tra scambi di accuse reciproche e moventi che potrebbero comprendere l’elemento passionale così come quello economico, il giallo della morte della povera Lilly sembra ancora lontano da una risoluzione.

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