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Banda della Uno bianca, due nuovi fascicoli aperti a Bologna. I parenti delle vittime: “Far luce sui punti oscuri”

Il primo fascicolo vuole approfondire il ruolo di Domenico Macauda, il carabiniere che depistò le indagini; il secondo invece riguarda una vicenda non ancora resa nota
Banda della Uno bianca, due nuovi fascicoli aperti a Bologna. I parenti delle vittime: “Far luce sui punti oscuri”
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Sono due i nuovi filoni d’indagine aperti sulla vicenda della banda della Uno Bianca, il gruppo criminale capeggiato dai fratelli Roberto, Fabio e Alberto Savi che tra il 1987 e il 1994 uccise 23 persone tra l’Emilia-Romagna e le Marche. Lo ha comunicato il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, Alberto Capolungo, nel corso dell’assemblea generale. Il primo fascicolo, già avviato nel 2022, vuole approfondire il ruolo di Domenico Macauda, carabiniere siciliano che depistò le indagini sull’assassinio dei colleghi Cataldo Stasi e Umberto Erriu, delitto poi confessato dai Savi. Il secondo, aperto nel 2024, riguarda invece un’altra vicenda non ancora resa nota.

Capolungo ha spiegato che gli avvocati Alessandro Gamberini e Luca Moser, estensori della richiesta di riapertura delle indagini, sono stati convocati dal Ris di Parma. Il Reparto scientifico dei carabinieri infatti sta svolgendo accertamenti su alcuni corpi di reato (Dna, tracce ematiche, vestiti, bossoli) eseguendo anche perizie grafologiche. Il portavoce vittime auspica che si possa far luce “sui tanti punti oscuri che ancora gravano sulla vicenda”, e che “il nuovo capo della Procura di Bologna, da poco nominato”, il pm antimafia Paolo Guido, dia il nuovo giusto impulso all’inchiesta”.

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