Cultura

In cinquina per il premio Strega ci sono Bajani, Rasy, Terranova e Nori. Unica sorpresa l’anestesista Michele Ruol

In finale vanno tre grossi editori (Mondadori, Rizzoli e Feltrinelli), uno medio (Guanda) e uno piccolo (TerraRossa). Feltrinelli favorita dopo i diversi autori piazzati in cinquina negli ultimi quindici anni e i 20 anni passati dall’ultima vittoria

di Davide Turrini

Bajani, Rasy, Terranova, poi Nori e Ruol. La cinquina finalista del Premio Strega 2025 offre poche sorprese. Tutto secondo previsione o quasi nella splendida cornice del Teatro Romano di Benevento dove la dozzina è diventata cinquina. Al primo posto entra il grande favorito per il premio finale, Andrea Bajani che con L’anniversario (Feltrinelli) ha ottenuto 280 voti dagli Amici della Domenica. Segue Nadia Terranova con Quello che so di te (Guanda) che raccoglie 226 voti. Terzo posto per Elisabetta Rasy con Perduto è questo mare (Rizzoli). 205 i voti per la Rasy che stacca di parecchio il quarto, Paolo Nori autore di Chiudo la porta e urlo (Mondadori) con 180 voti e Michele Ruol con Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa) anche lui con 180 voti.

Dopo l’esclusione di Einaudi nella dozzina non rimangono indietro grossi nomi ed editori per la finale: tre grossi (Mondadori, Rizzoli e Feltrinelli), uno medio (Guanda) e uno piccolo (TerraRossa). Feltrinelli diventa quindi l’editore favorito per lo Strega 2025 dopo diversi autori piazzati in cinquina negli ultimi quindici anni e l’ultima vittoria che oramai non ricorda più nessuno, quella di Maurizio Maggiani nel 2005 con Il viaggiatore notturno. Bajani del resto è già finito in cinquina nel 2021 con l’ottimo Il libro delle case, sempre edito da Feltrinelli. Anche Rasy e Terranova, due veterane dei premi letterari italiani hanno già vissuto la finale dello Strega, senza vincere: la prima nel 1995 con Ritratti di signora (Rizzoli), la terza nel 2019 (l’anno di M di Scurati) con Addio fantasmi.

L’unica vera sorpresa della serata è Michele Ruol, il 39enne professione medico anestesista che scrive per il teatro e racconti sulle riviste letterarie, mentre Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa) è il suo esordio come autore di narrativa.

Una lunga e faticosa maratona quella che si concluderà il 3 luglio prossimo al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Del resto, come ha affermato Donatella Di Pietrantonio, l’ultima vincitrice del premio nel 2024 con L’età fragile (Einaudi), durante la diretta tv per eleggere i cinque finalisti, “ci vuole un fisico bestiale dopo lo Strega”. E c’è voluta anche tanta pazienza nel seguire la diretta della proclamazione della cinquina finalista 2025 su RaiPlay, trasmissione iniziata con ben 30 minuti di ritardo e poi ri-cominciata dopo altri venti minuti contraddistinti da un abnorme infinito elenco di ringraziamenti e presentazioni con marzulliana allure da Stefano Coletta.

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