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“Quando stavo provando a togliermi la vita, una nota influencer mi chiese se poteva comprare i miei mobili quando sarebbe successo”: Andrea Pinna si sfoga

In numerose stories il vincitore di “Pechino Express”, che oggi ha cambiato vita, spara a zero sulla categoria degli influencer: “Molti non li reputo neanche degni di essere chiamati esseri umani”

di Emanuele Corbo
“Quando stavo provando a togliermi la vita, una nota influencer mi chiese se poteva comprare i miei mobili quando sarebbe successo”: Andrea Pinna si sfoga

Il creatore del blog di successo “Le perle di Pinna” e vincitore nel 2015 di “Pechino Express”, Andrea Pinna, ha affidato ai social una confessione inedita: “La cosa più scioccante subita? Le due che ricordo con più affetto sono queste. Nota influencer e imprenditrice che sapeva che stavo provando spesso a togliermi la vita, si era messa avanti col programma e mi aveva chiesto se poteva comprarmi i mobili quando sarebbe successo… Noto personaggio della moda chiese al mio portinaio la prelazione sul prendere casa mia se fossi deceduto. Ah e poi pseudo personaggio rifletté con me che se fossi morto o fallito avrebbe potuto riempire il vuoto nel campo humor”.

Pinna, a cui nel 2016 è stato diagnosticato un serio disturbo bipolare e che ha attraversato anni bui fatti di dipendenze e numerosi tentativi di suicidio, oggi è tornato in Sardegna, sua terra d’origine, e attraverso i social vende mobili, gioielli e altri oggetti che recupera dalle parti più disparate. A chi gli chiede che cosa gli manchi della vecchia vita risponde: “Milano, i viaggi ed essere riuscito a fare più o meno tutto quello che volevo senza leccare il sedere a nessuno”.

La conversazione con i seguaci diventa l’occasione per riflettere sul mondo degli influencer, che dal punto di vista umano sembra averlo deluso non poco: “Anche il battiscopa più tarlato che io abbia mai visto conservava una sincerità e un’onestà che ho riscontrato nel 2% dei miei ex colleghi” spiega. “Molti non li reputo neanche degni di essere chiamati esseri umani”.

Quello che lo ha ferito di più? La terra bruciata che gli si è fatta intorno nel momento del declino: “Quando il mio successo stava scemando sono tutti spariti. Alcuni (finti amici fino al giorno prima) non mi rispondevano al telefono neanche mentre provavo a compiere l’estremo gesto… Ma li ho perdonati. Solo una cosa ancora mi ferisce, che non sono certo di poter essere presente quando a loro arriverà il doppio dei mali che è venuto a me”.

A chi gli chiede come mai dia voce solo ora a questi pensieri ribatte: “Se ne avessi parlato da disoccupato sarebbe sembrata invidia da povertà estrema. Ora che grazie a Dio mi sono un po’ reinventato mi sento più libero e meno livido”.

Nel caso in cui le numerose stories non fossero chiare, Andrea Pinna in un video precisa: “Io sto analizzando un mondo di cui ho fatto parte e non è che me ne sono voluto andare, sono fallito, non ho saputo gestire il successo, la festa è finita”. Quindi una riflessione finale: “Lavorativamente come influencer posso essere anche fallito, ma questo non mi fa sentire fallito come persona, ma comunque sono autorizzato a dire che le persone che sono realizzate in quel mondo lì mi fanno ca***e anche se io sono fallito e loro no”.

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