Una fondazione intitolata a Giulia Cecchettin per fare formazione contro la violenza di genere, sostenere le vittime e andare nelle scuole. Un anno dopo il femminicidio della ragazza 22enne uccisa dall’ex fidanzato, è stato il papà Gino ad annunciare l’avvio di un nuovo progetto che possa ricordare la figlia facendo prevenzione: “Abbiamo lavorato tanto, in modo assiduo”, ha detto intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. “Adesso la presenteremo a Montecitorio il 18 novembre”. Un progetto nel quale, ha spiegato Cecchettin “ho cercato di portare ill bello di Giulia. Una delle missioni della Fondazione è di portare avanti il nome di Giulia e il suo modo di vedere la vita. Lei era una ragazza che amava vivere, era buona ed altruista, e su questa linea vorremmo continuare“.
Il progetto più importante, inserito nello statuto, ha anticipato Cecchettin, è quello di fare formazione: “Dovremmo insegnare alla bellezza dell’amore, ecco, questo è in sintesi. Che, tradotto, significa far capire agli studenti che amare è molto meglio che odiare. Faremo dei piani didattici, che i membri del comitato tecnico, tutti professori universitari, psicologi, pedagogisti elaboreranno, per una proposta che porteremo nelle scuole”. Un percorso, ha concluso, che ha la velleità “di portare alla decisione di avere un’ora di educazione all’affettività nelle scuole”. E parlando dell’ultimo anno, Gino Cecchettin ha concluso: “Siamo genitori per sempre, fino all’ultimo dei nostri giorni, quindi io sarò sempre il papà di Giulia“. Intanto oggi, nell’anniversario del femminicidio, la sorella Elena ha pubblicato su Instagram una foto di loro bambine e un messaggio della sorella Giulia “Tranqui, sono sempre qui per te”.
La prima volta che viene fatto il nome di Giulia Cecchettin è per l’allerta di persona scomparsa. La sera dell’11 novembre 2023, la 22enne di Vigonovo, in provincia di Padova, smette di rispondere, intorno alle 22.43 ai messaggi della sorella, Elena Cecchettin, che studia all’estero e chiama il padre. Giulia Cecchettin era uscita nel pomeriggio con il suo ex, Filippo Turetta, 23enne di Torreglia. Destinazione centro commerciale Nave de Vero, a Marghera, per comprare un paio di scarpe. Da lì a qualche giorno Giulia si sarebbe laureata in Ingegneria biomedica, ma a quell’appuntamento non arriverà mai. Inizia dal giorno successivo una vicenda che fa stare col fiato sospeso l’Italia intera che, come in apnea, cerca Giulia Cecchettin. Dove sono lei e Turetta? Lui sarà rintracciato solo il sabato successivo in Germania, fermo nella sua auto, una Fiat Grande Punto di colore nero, sulla corsia d’emergenza in autostrada. Il corpo senza vita di Giulia Cecchettin, invece, viene ritrovato dai carabinieri in un anfratto sul lago di Barcis, in provincia di Pordenone. La 22enne è stata uccisa in un parcheggio a Fossò, in provincia di Venezia. Questa la confessione resa al pm di Venezia Andrea Petroni, nell’interrogatorio dello scorso 1 dicembre 2023: “Abbiamo iniziato a discutere. Mi ha detto che ero troppo dipendente, troppo appiccicoso con lei. Voleva andare avanti, stava creando nuove relazioni, si stava sentendo con un altro ragazzo. È scesa dalla macchina gridando ‘Sei matto, lasciami in pacè. Ero molto arrabbiato. Prima di uscire anche io ho preso un coltello dalla parte posteriore del sedile del guidatore”, ha confessato il ragazzo, ora detenuto nel carcere di Verona. Settantacinque le coltellate, stabilirà l’autopsia. A fine mese, Turetta tornerà in aula, davanti alla Corte d’Assise di Venezia. Il 23enne rischia l’ergastolo: deve rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, di sequestro di persona, di occultamento di cadavere e di stalking. La sentenza di primo grado è attesa per il prossimo 3 dicembre.