Società

Morto Ferruccio Laffi, ultimo testimone di Marzabotto: non ne perderemo la memoria

Il 6 maggio 2019 il ministro dell’Interno era Matteo Salvini. Quel giorno Ferruccio Laffi, in un’intervista a Servizio pubblico, affermò: “Adesso abbiamo un ministro che non riconosce la Liberazione. Queste persone qui non è che hanno perso la memoria. La memoria vogliono farla perdere a te”.

Il 31 marzo dell’anno scorso l’attuale presidente del Senato, a proposito dell’attacco partigiano a via Rasella, affermò che i 33 morti erano “una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS”. Falso. Erano invece del terzo battaglione del Polizeiregiment “Bozen”, armati fino ai denti. Il terzo battaglione aveva compiti di sorveglianza e repressione nella Roma occupata. Più in generale il Polizeiregiment “Bozen” si distingueva nell’attività di repressione cruenta delle attività partigiane.

2024: la presidente del Consiglio, che in più di anno di governo non ha mai pronunciato la parola “antifascismo”, non ha aperto bocca sui saluti romani e sui neofascisti in formazione paramilitare ad Acca Larenzia. Tal Claudio Marone, assessore di Maddaloni (Caserta), ha salutato l’anno nuovo sui social augurando “un anno di merda a tutti i comunisti” con annessa una pugnace immagine di Mussolini.

Ferruccio Laffi, classe 1928, è scomparso pochi giorni fa. Era l’ultimo testimone di Marzabotto, quando, dal 29 settembre al 5 ottobre 1944, i nazisti compirono una sequenza di stragi a Monte Sole, per un totale di 1.830 vittime. La sua famiglia fu sterminata. Ferruccio al momento del massacro era assente. Tornando vide la sua casa in fiamme. Poi, la sua testimonianza del 2019: “C’era un uomo tutto rannicchiato, nudo. Era mio padre. Si vede che gli hanno fatto vedere lo spettacolo. Poi hanno
ucciso anche lui”. Le parole di Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto, su Ferruccio: “Per me era una presenza quotidiana; è stato un simbolo per tutti, pilastro della nostra comunità. Con tutto l’orrore che aveva dentro riusciva comunque a sorridere, ad aprire le braccia a tutti”.

Ferruccio aveva ragione. Vogliono farci perdere la memoria. Invece la rafforzano. Il 2024 è l’80esimo anniversario dell’inaudito massacro di Marzabotto, delle Fosse Ardeatine, della strage di Sant’Anna di Stazzema, di tanti e tanti eccidi compiuti dai nazifascisti (cioè dai nazisti accompagnati dai fascisti). E, a proposito di memoria, è anche il 50esimo anniversario della strage di piazza della Loggia a Brescia – era il 28 maggio 1974 -, della strage del treno Italicus la notte del 3 agosto. Il 10 giugno di quest’anno è un secolo dall’assassinio di Giacomo Matteotti. Questo è il fascismo. Questo è il nazismo. Fascisti di ieri e fascisti di oggi. Tranquillo Ferruccio, non perderemo la memoria. E grazie di tutto.