Un esposto alla Procura di Roma per valutare “l’eventuale rilevanza penale” della diffusione del video che immortala la giudice Iolanda Apostolico alla manifestazione pro-migranti del 25 agosto 2018 al porto di Catania. Lo hanno presentato venerdì i deputati di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Filiberto Zaratti, chiedendo ai magistrati di indagare sull’ipotesi di reato di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. Nell’atto si cita la ricostruzione del fattoquotidiano.it (qui) che ha mostrato come il video, postato su Twitter da Matteo Salvini, “sembrerebbe essere stato fatto da funzionari della Polizia di Stato”, in quanto chi filmava si trovava dietro il cordone degli agenti o su una camionetta delle forze dell’ordine. Il vicepremier e leader della Lega ha usato le immagini per attaccare la magistrata, che che nei giorni scorsi ha disapplicato il decreto Cutro sull’immigrazione, non convalidando il trattenimento nel centro di Pozzallo di quattro richiedenti asilo tunisini. In serata la Questura di Catania ha disconosciuto la paternità delle immagini: “Si comunica che il video pubblicato non risulta tra gli atti d’ufficio relativi all’evento in questione. Inoltre, negli atti redatti dagli operatori a seguito del servizio relativo alla suddetta manifestazione non risulta menzionata la presenza della dottoressa Iolanda Apostolico né del marito”, si legge in un comunicato diffuso dal gabinetto del questore.

“Se fosse confermato che il video pubblicato dall’onorevole Matteo Salvini è materiale proveniente dagli uffici della Polizia di Stato ci troveremmo di fronte a un caso di rilevante gravità“, denunciano Bonelli e Zaratti. “Un video di oltre cinque anni fa viene riesumato non ai fini di evidenziare reati, perché se così fosse avrebbero dovuto essere perseguiti d’ufficio cinque anni fa, e reati non sono stati commessi in quella manifestazione, ma per diventare strumento in mano al segretario nazionale della Lega con lo scopo di alimentare uno scontro politico contro le decisioni assunte dalla magistratura e contro una parte delle forze politiche delle opposizione”, incalzano.

“I video e i verbali della Digos della Polizia di Stato”, prosegue l’esposto, “non sono pubblici e sono sottoposti al segreto amministrativo, pertanto non sono accessibili a nessuno, tantomeno a un ministro della Repubblica italiana. Come è possibile che a distanza di cinque anni si riesca a individuare in un video la presenza di una persona che non ha precedenti penali in una manifestazione? Esiste presso il ministero degli Interni una banca dati che cataloga i cittadini, anche incensurati, che hanno partecipato a manifestazioni o eventi, e che uso viene fatto di questi dati? Chi ha autorizzato l’eventuale consegna del video all’onorevole Matteo Salvini?”, si chiedono i deputati. Da un esposto di Angelo Bonelli era nata anche l’indagine per rivelazione di segreto a carico del sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro, per aver consegnato al compagno di partito Giovanni Donzelli un rapporto riservato della Polizia penitenziaria su Alfredo Cospito, detenuto anarchico al 41-bis. A luglio il gip ha respinto la richiesta di archiviazione del pm ordinandogli di formulare l’imputazione.

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