Cinema

Festival di Venezia, a Matteo Garrone il Leone d’argento per “Io capitano”: “Racconto l’odissea dei migranti, un’ingiustizia che viola i diritti umani”

Già uscito nelle sale italiane per 01 Distribuiton il 7 settembre, Io capitano è tentativo di Garrone di “dare forma visiva a un viaggio che solitamente non si conosce"

di Anna Maria Pasetti

Felice del Leone d’argento per la miglior regia, Matteo Garrone e il suo giovanissimo attore esordiente senegalese Seyoud Sarr – premiato come miglior promessa con il premio Marcello Mastroianni – sottolinea quanto il suo film Io capitano racconti “fondamentalmente di un’ingiustizia, quindi ha a che fare con un tema etico di violazione dei diritti umani basilari”. Il viaggio messo in scena dal regista romano è “dal loro punto di visita, i ragazzi sono costretti a rischiare la vita perché non possono fare viaggi come loro coetanei. Mi sento di dire che questi giovanissimi migranti sono gli unici portatori dell’epica contemporanea, e per questo voglio definirli degli eroi contemporanei”.

Già uscito nelle sale italiane per 01 Distribuiton il 7 settembre, Io capitano è stato scritto da dallo stesso Garrone con Massimo Ceccherini, Massimo Gaudioso e Andrea Tagliaferri, è il tentativo di Garrone di “dare forma visiva a un viaggio che solitamente non si conosce. E io spero – ha continuato il regista di Gomorra e di tanti grandissimi film – che possa emozionare chi lo vedrà. L’interpretazione di Seydou è così pura e cristallina che va diretta al cuore e sono certo arriverà a un pubblico popolare e trasversale. Spero dunque che chi vedrà il film possa emozionarsi”. Da parte sua il 17enne Seydou Sarr si dichiara “felice perché è la prima volta che faccio un film, e sono veramente contento sia capitato con Matteo Garrone. Il migrante che interpreto mostra esattamente quanto è successo nel deserto e sul mare”.

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