Una rapina sta scuotendo la campagna elettorale delle primarie presidenziali di domenica in Argentina. Un bambina di 11 anni vittima è morta dopo aver battuto la testa mentre due ragazzi in scooter tentato di rubarle lo zaino con il cellulare. Tutto è avvenuto nelle prime ore di mercoledì mattina vicino a una scuola del municipio di Lanus, una delle zone più calde dell’hinterland della città di Buenos Aires. Lo scippo è stato ripreso da una videocamera di sorveglianza: nei fotogrammi si vedono due persone su una motocicletta che nel tentativo di sottrarre alla bambina lo zaino con il cellulare la fanno cadere violentemente a terra sbattendo la testa. La ragazzina, rimasta incosciente, è morta poche ore dopo in ospedale per un arresto cardiaco prodotto del grave trauma cranico sofferto. Il decesso ha provocato rabbia e commozione e una protesta spontanea davanti il commissariato di polizia per invocare l’arresto dei responsabili. Intanto alcuni dei candidati alle primarie di domenica annunciavano la sospensione dei comizi di chiusura della campagna elettorale.

Il sindaco di Lanus, Nestor Grindetti, candidato alla carica di governatore per la coalizione di centrodestra Juntos por el Cambio (JxC), ha cancellato tutti gli impegni di campagna e ha istituito un comitato di crisi. Anche l’attuale governatore della Provincia di Buenos Aires e candidato alla rielezione nel distretto elettorale più importante dell’ Argentina, Axel Kicillof, della coalizione peronista Union por la Patria (Up), ha annunciato la cancellazione dei comizi assicurando che “il crimine non resterà impunito”. I due schieramenti si attribuiscono reciprocamente le responsabilità sull’insicurezza nella zona ma gli abitanti del quartiere denunciano una situazione di insicurezza costante nel quadro della grave crisi economica che attraversa il Paese. “Succede tutti i giorni”, dicono. Nel frattempo un primo sospettato è già stato arrestato. Ha soli 14 anni e secondo il quotidiano Clarin, che sta coprendo la notizia con diversi servizi, ha diversi precedenti per scippi. In manette sono finite altre sei persone.

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