Uno dei massimi studiosi del Rinascimento, uno dei più esperti sulla figura di Giordano Bruno, definito una volta dal giornale argentino Clarìn come “il saggista italiano più conosciuto al mondo”. E’ morto Nuccio Ordine, storico della letteratura, critico letterario, intellettuale calabrese. Aveva 64 anni: era stato colpito da un malore nei giorni scorsi e oggi si è spento all’ospedale Annunziata di Cosenza, dove viveva (era nato a Diamante). Di lui il filosofo francese Pierre Hadot aveva scritto: “E’ uno dei migliori conoscitori attuali del milieu sociale, artistico, letterario e spirituale dell’età del Rinascimento e degli inizi dell’Età moderna”.

Da ultimo Ordine insegnava come professore ordinario di letteratura italiana all’Università della Calabria, ma aveva frequentato le cattedre di Yale, New York University, Normale di Parigi, Sorbona. Ha ricevuto cinque dottorati honoris causa e il Sigillo d’Ateneo dell’Università di Urbino. Era Presidente del Centro Internazionale di Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani e membro del Comitato scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani. Collaborava, tra le altre cose, alle pagine culturali del Corriere della Sera e del País. I suoi libri sono stati tradotti in numerose lingue tra cui cinese, giapponese, arabo, turco, russo e basco. L’utilità dell’inutile, una decina d’anni fa, è stato un grande successo editoriale, pubblicato in 32 Paesi. In quel libro Ordine – attraverso le riflessioni di grandi filosofi e scrittori, da Platone a Heidegger, da Dante e Servantes a Garcia Lorca e Calvino – ha voluto mettere in evidenza come l’ossessione del possesso e il culto dell’utilità finiscono per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l’arte e la creatività, ma anche alcuni valori fondamentali come la dignità, l’amore e la verità.

Ordine è stato ricordato con messaggi di cordoglio da tutti gli schieramenti politici, dalle istituzioni calabresi e dal mondo della cultura. “Ciao Nuccio – lo saluta tra gli altri Elisabetta Sgarbi, che dirige La nave di Teseo con cui Ordine ha pubblicato i libri più di recente – Ti ricorderemo così, Principe delle Asturie, nel Pantheon dei migliori, insieme ai tuoi amati Umberto Eco e George Steiner. Grazie di tutto, amico. Ora il dolore è grande e il pensiero di tutti noi va alla tua Rosalia”.

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