Serviranno ancora diversi giorni a liberare diverse abitazioni invase dall’acqua a Conselice, in provincia di Ravenna, dopo le esondazioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna. E per questo, dati anche i timori per i rischi igienico-sanitari legati alla stagnazione delle acque reflue, la sindaca Paola Pula ha dichiarato che l’intento del Comune è quello di “convincere le persone a mettersi in un luogo sicuro e più vivibile, che potrebbe essere un camping o in dei bungalow“.

“La situazione è molto critica, sostanzialmente non riusciamo a far defluire l’acqua perché c’è un delicatezza nel sistema idraulico che non ci consente di avviare dei pompaggi”, ha spiegato la prima cittadina che ha poi rinnovato “l’invito” ad abbandonare le proprie case “anche per ragioni d’igiene, perché naturalmente” le persone “sono chiuse in casa da tanto tempo e si prevede che non prima di dieci giorni ci si possa liberare dall’acqua”.

Sono oltre 3.000 gli ettari nel Comune del Ravennate finiti sott’acqua a causa dell’alluvione dovuta all’esondazione dei fiumi Sillaro, per la seconda volta dopo quella dell’inizio di maggio, e Santerno: una situazione che ha coinvolto 1.514 famiglie, un terzo dei nuclei familiari abitanti a Conselice. A fornire i dati è l’Amministrazione della città romagnola che annuncia la chiusura delle rotture sui due corsi d’acqua mentre resta “ancora delicata la situazione sul Destra Reno“. Nel dettaglio sono 3.136 gli ettari allagati, pari a circa la metà dell’intero Comune di Conselice, e 222 gli sfollati attuali che sono stati accolti nei centri di accoglienza di Conselice e Argenta. Nella giornata di oggi verranno consegnati dalla Protezione civile circa 800 pasti sia a domicilio che presso la scuola media di Conselice. “Per quanto riguarda la situazione idraulica – spiega la sindaca Pula in una nota – posso confermare con sollievo che ormai da diverse ore sono state chiuse le rotture che si erano verificate sui fiumi Sillaro e Santerno. Resta tuttavia ancora molto critica la situazione del deflusso delle acque in particolare sul canale Destra Reno. Il sistema idraulico del territorio resta estremamente delicato e l’acqua continuerà a scendere lentamente”. Preoccupa, però, la situazione igienico-sanitaria, soprattutto nelle aree dove l’acqua ristagna: l’appello del Comune e dell’Ausl è di non camminare a piedi nudi e di proteggere adeguatamente la pelle dal contatto con l’acqua stessa anche con guanti e dispositivi di protezione individuale. Considerato necessario, inoltre, evitare che i bambini giochino nelle aree allagate. Nelle zone asciutte o accessibili ai mezzi, a partire dalle prossime ore Hera ripartirà con la raccolta ordinaria dei rifiuti.