Cultura

“È pornografia”: prof licenziata per la lezione su Michelangelo e Botticelli

di Marco Ferri

Una volta nei quotidiani di carta, in basso al centro della pagina c’era il “fogliettone”, o feuilleton come dicono i francesi, dedicato a una notizia di colore, non politica, spesso ai confini della realtà. Oggi l’Oscar del “fogliettone” va senza dubbio a Barney Bishop, presidente del consiglio di amministrazione di una scuola semi-pubblica statunitense che ha costretto la sua preside a dimettersi a causa di una lezione sul Rinascimento fiorentino. Siamo a Tallahassee, nella contea di Leon in Florida, e nella locale Classical School lunedì scorso è stata costretta alle dimissioni dal suo incarico di preside l’insegnante Hope Carrasquilla. Il motivo – presunto, perché i legali del presidente hanno consigliato di glissare sull’argomento – sarebbero state le lamentele relative a una lezione d’arte sul periodo rinascimentale. La notizia è apparsa sul quotidiano locale Tallahassee Democrat e ha già iniziato a fare il giro del mondo. Tra l’altro la sostituta della preside dimissionaria, Cara Wynn, sarà la terza dirigente della charter school di Tallahassee in tre anni, a conferma di un clima poco propizio alla libertà d’insegnamento.

L’ultimatum alla professoressa Carrasquilla – “o te ne vai da sola o ti licenzio io” – nasce dalle proteste di tre genitori che si sono lamentati per il contenuto della lezione – riguardante una scultura (il David di Michelangelo), un affresco (la Creazione di Adamo nella Cappella Sistina, sempre di Michelangelo) e una tavola dipinta (la Nascita di Venere di Sandro Botticelli) – poiché “sconvolgeva” i loro figli. Ovviamente intraprendere un confronto tra alunni di scuole europee – dove l’arte in ogni sua forma la si respira sin da piccoli e dove (in Italia) i giorni di chiusura al pubblico dei musei statali son dedicati proprio alle visite dei bambini di scuole elementari e medie – e di scuole americane – dove, un po’ come gli algoritmi dei social network vittime di miopia artistica, si scambia la perfezione scultorea del capolavoro michelangiolesco per pornografia – ci porterebbe fuori strada. Per cui non ci resta che sorridere e ringraziare di vivere in un Paese con tanti problemi, ma non con quello di fare di tutta l’erba un fascio.

Ma dall’altra parte dell’Atlantico le cose stanno diversamente. Secondo la docente “dimissionata”, dei tre genitori, due hanno detto che avrebbero voluto essere avvisati della lezione in anticipo, mentre il terzo si è lamentato che la lezione fosse addirittura pornografica. In effetti Carrasquilla ha detto che i genitori dovevano essere avvertiti di questa lezione d’arte un po’ “particolare”, ma un disguido tra i vari passaggi ha fatto così che le famiglie non abbiano ricevuto alcuna comunicazione.

Di certo nella Florida del governatore Ron De Santis, tra le varie categorie di lavoratori quella degli insegnanti pare nel mirino più di altre: a fine 2021 infatti fu approvata una legge che, di fatto, diminuiva radicalmente la libertà d’insegnamento nelle scuole, a iniziare dalla possibilità di installare videocamere a circuito chiuso e microfoni nelle classi per controllare le lezioni dei docenti. Per cui non stupisce che già da un mese nella scuola di Tallahassee presieduta da Bishop il consiglio di amministrazione abbia approvato una nuova regola che prevede la notifica ai genitori, con un anticipo di due settimane, di qualsiasi lezione ritenuta “potenzialmente controversa“.

Ma se in Florida una lezione d’arte sul David di Michelangelo può ritenersi “potenzialmente controversa” a causa delle nudità in bella vista, quante pagine dovranno esser strappate dai libri di storia del XX secolo?

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