“Tiro al bersaglio” nei cieli degli Stati Uniti e un nuovo fronte nella tensioni con la Cina. Mentre l’Air Force Usa ha abbattuto un terzo oggetto non identificato ad alta quota nel giro di tre giorni, dopo il pallone-spia cinese neutralizzato al largo delle coste del South Carolina una settimana fa, Pechino accusa gli Stati Uniti di aver mandato dieci palloni-spia nello spazio aereo cinese in un anno. L’ultimo ‘Ufo’ tirato giù dagli F-22 americani stava volando sul lago Huron, al confine col Canada, nella regione del Grandi Laghi, dopo che la Federal Aviation Administration (Faa) aveva chiuso lo spazio aereo sul vicino lago Michigan per non meglio precisati motivi di “difesa nazionale”. Si trattava di un oggetto di “forma ottagonale”, ha confermato il Pentagono e non di un pallone-spia né era simile agli ‘Ufo’ più piccoli di forma cilindrica tirati giù in Alaska e in Canada. La guerra di spionaggio che si sta consumando nei cieli americani e le poche informazioni fatte filtrare dalle autorità stanno provocando diversi tipi di speculazioni oltre che grande preoccupazione tra le autorità statunitensi.

Tanto che diversi alti ufficiali hanno assicurato in maniera informale, a mezza bocca, che attualmente “non ci sono segnali che si tratti di attività extraterrestri“. Ma il fatto che nelle prossime settimane, come anticipato, difficilmente le informazioni aumenteranno sta facendo crescere ogni tipo allerta attorno agli oggetti non identificati che gli Usa stanno ‘affrontando’ nei loro cieli. Ma lo spionaggio nel ‘near space’ ora provoca la presa di posizione cinese che accusa Washington di aver inviato palloni aerostatici nello spazio aereo cinese più di 10 volte dal gennaio 2022: “Solo dall’anno scorso, i palloni aerostatici statunitensi hanno sorvolato illegalmente la Cina più di 10 volte senza alcuna approvazione da parte delle autorità cinesi”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, esortando gli Stati Uniti a “cambiare rotta e a fare un’introspezione piuttosto che diffamare e accusare la Cina”. L’ultimo pallone sarebbe stato avvistato dalle autorità marittime della provincia dello Shandong, nella Cina orientale, vicino alla città costiera di Rizhao. “Qualsiasi affermazione secondo cui il governo degli Stati Uniti gestisce palloni di sorveglianza sulla Repubblica popolare cinese è falsa”, la replica della portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Adrienne Watson dopo le accuse di Pechino. “È la Cina ad avere un programma di palloni di sorveglianza ad alta quota per la raccolta di informazioni, che ha utilizzato per violare la sovranità degli Stati Uniti e di oltre 40 paesi in cinque continenti”, aggiunge.

Quello sul lago Huron, hanno riferito fonti militari, non costituiva una minaccia ma Joe Biden ha ordinato di abbatterlo per cautela. Dei due ‘Ufo’ abbattuti venerdì e sabato sui cieli nordamericani per ora si sa solo che entrambi, privi di apparenti equipaggiamenti spia, volavano a 40mila piedi di altitudine (12 mila metri), avevano una forma cilindrica e la grandezza di una Volkswagen Beetle, mentre il pallone-spia – dotato di apparecchiature di sorveglianza – era alto come tre bus allineati e pesava oltre una tonnellata. Se si accertasse che anche gli ultimi ‘Ufo’ appartenevano alla flotta di decine di dirigibili che hanno sorvolato cinque continenti (Europa compresa) nell’ambito del vasto piano di sorveglianza gestito sin dal 2018 dall’esercito cinese, ci si dovrebbe domandare se Pechino abbia perso il controllo del programma o se stia lanciando una provocazione. In ogni caso Biden non potrebbe più tentare di mettere il primo episodio sotto il tappeto. E dovrebbe ammettere che la Cina ha beffato per anni l’Occidente facendo passi da gigante nella nuova frontiera del ‘near space’, lo spazio vicino tra la superficie della terra e l’orbita bassa, probabilmente usando tecnologia ‘western made’.

Sugli ‘Ufo’ intanto è scoppiato un imbarazzante cortocircuito in casa democratica. “Sono probabilmente palloni aerostatici ma molto più piccoli del primo”, quello neutralizzato dal Pentagono una settima fa al largo delle coste del South Carolina, ha rivelato il leader della maggioranza dem al Senato Chuck Schumer in un’intervista alla Abc, dopo aver ricevuto un briefing dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. “I cinesi sono stati umiliati, penso che li abbiamo sorpresi mentre raccontavano menzogne”, ha aggiunto riferendosi alla versione di Pechino del pallone meteo. Al reporter che incalzava se anche quei due oggetti fossero palloni aerostatici, Schumer ha risposto: “Credono che lo fossero, sì, ma molto più piccoli del primo”. Poche ore dopo è stato corretto, se non smentito, dalla Casa Bianca.

“Gli oggetti abbattuti su Alaska e Canada nei giorni scorsi non assomigliavano al pallone di sorveglianza cinese abbattuto al largo della costa del South Carolina del Sud ed erano molto più piccoli”, ha precisato un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale. “Quegli oggetti non assomigliavano molto ed erano molto più piccoli del pallone della Repubblica popolare cinese e non li caratterizzeremo in modo definitivo fino a quando non saremo in grado di recuperare i detriti, su cui stiamo lavorando”, ha aggiunto. Una tirata d’orecchie pesante, un monito ad essere prudenti e a non fare fughe in avanti, anche per evitare accuse o sospetti di mancata trasparenza contro un’amministrazione già accusata dai repubblicani di aver reagito con colpevole ritardo sul pallone-spia.

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