Botta e risposta al question time alla Camera tra il deputato di Forza Italia, Luca Squeri, imprenditore nel settore dei carburanti, e Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Dopo l’aumento dei prezzi della benzina, dovuti allo stop al taglio delle accise, in vigore fino all’1 gennaio, il parlamentare ha chiesto al rappresentante dell’esecutivo “cosa intende fare” anche in relazione alla “narrazione” cominciata dopo l’1 gennaio, “che ha introdotto una paventata speculazione di un intero comparto, quando invece proprio il ministero da lei presieduto ha chiarito che questa speculazione non esiste”.

Il ministro ha risposto illustrando il nuovo provvedimento del governo che, ha spiegato, serve a fare “un’operazione di trasparenza dei prezzi” oltre a “rafforzare i poteri di controllo e sanzionatorio”. Il provvedimento, però, per lo stesso Squeri, “di fatto prevede solo ulteriori cartelli oltre al lungo eletto presente su tutti gli impianti italiani” oltre a “un inasprimento delle sanzioni già presenti” ed è di “dubbia fattibilità”. Inoltre, ha continuato il deputato, non “risponde ai problemi che ha questo settore”. “Se vogliamo davvero portare avanti un’azione per affrontare la criticità dobbiamo confrontarci con le società concessionarie delle autostrade e capire come mai ci sono aumenti stratosferici su ogni litro di benzina e su ogni panino che si vende – ha spiegato ancora – dobbiamo confrontarci con le compagnie petrolifere e con i proprietari privati e capire perché le grandi sigle internazionali, come Shell e Total, lasciano questo mercato e confrontarci anche con i gestori. Tra l’altro senza dimenticare il confronto con le associazioni dei consumatori. Sono 30 anni che il settore deve essere ristrutturato”.

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