Attacchi al Guardasigilli e paragone con quella che viene definita “lezione di stile” fornita dalla politica belga. Si apre così il Comitato direttivo centrale dell’associazione nazionale magistrati che si è riunito oggi. “Non c’è nulla di liberale nelle riforme” costituzionali “che il ministro Nordio sta annunciando. Credo che il nostro sistema di garanzie democratiche non possa fare a meno di azione penale obbligatoria e unità delle carriere: se si toccano questi capisaldi non si fa un riforma in senso liberale ma si pongono le premesse per un controllo politico sull’azione penale”, ha affermato il presidente Giuseppe Santalucia, nel suo intervento di apertura. “Non alziamo muri, non facciamo scontri, ma vogliamo spiegare che non sono riforme che aumenteranno la qualità della giustizia. Il ministro che annuncia queste riforme dovrebbe dirci – ha proseguito il presidente dell’Anm – qual è l’assetto che prefigura, cosa immagina dopo aver separato le carriere e aver reso l’azione penale discrezionale“. “Lui ci dice che non pensa di condizionare i pubblico ministero alla politica, allora ci dica come lo vuole fare. Perché – ha osservato Santalucia – con un’azione penale discrezionale e un pubblico ministero non più nella giurisdizione non credo che” il pm “possa godere dell’autonomia e dell’indipendenza di cui gode ora”.

Quello alle intercettazioni sembra “un attacco a freddo”, ragiona Santalucia, ricordando che ci sono state già due riforme in materia negli ultimi anni, nel 2017-2018 e poi nel 2020, per cercare di rendere pressoché impossibile che le intercettazioni non rilevanti vadano all’esterno: “non credo che ci siano stati casi che segnano una lacuna nella normativa“, come invece “in passato è accaduto”, e “ciononostante il ministro Nordio ha ripreso un vecchio tema”. “Credo che la cronaca di oggi – e penso a quello che che sta succedendo in Belgio, con un’indagine che si è giovata fortemente delle intercettazioni – si sia incaricata di smentire l’ordine delle priorità del ministro”, ha aggiunto- Inoltre con il Pnrr siamo “in un quadro in cui i controlli di legalità debbano essere potenziati”.

L’indagine sul Qatargate “si è giovata tantissimo delle intercettazioni. E’ una pagina di cronaca che serve da sola a dire che i controlli di legalità dovrebbero essere rafforzati, non allentati. Questo è il messaggio che dobbiamo mandare. Nessuna indifferenza al tema della tutela diritti ma vorremmo capire perché oggi si mette sul tavolo il tema di una possibile riforma delle intercettazioni”, ha sottolineato Santalucia. “Dal Belgio ci viene una lezione di stile, che è quello del rispetto che l’autorità politica sta dimostrando nei confronti di una giurisdizione che se fosse stata in Italia sarebbe stata accusata di essere particolarmente invasiva. Nessun appello all’immunità, una forte collaborazione da parte del Parlamento con l’autorità giudiziaria e questo segna, nella drammaticità della vicenda, una lezione istituzionale di collaborazione tra poteri che vorremmo potesse segnare il quotidiano anche in Italia”, ha concluso il presidente.

Il segretario dell’Anm Salvatore Casciaro ha poi spiegato che durante l’incontro con il ministro Nordio, l’Anm ha segnalato “non solo l’esigenza di colmare le lacune della disciplina transitoria” della riforma Cartabia, “ma alcuni gravi problemi d’organizzazione e funzionamento dei servizi legati alla giurisdizione“: “a breve mancheranno circa 2mila magistrati rispetto alle previsioni della pianta organica”; sono note “le precarie condizioni dell’edilizia giudiziaria” e “ancora più allarmanti sono le scoperture del personale amministrativo”. I dati raccolti dall’Anm mostrano che ad esempio, la procura di Piacenza, il Tribunale di Sorveglianza di Bologna, la Corte d’appello e il Tribunale per i Minorenni di Genova, il Tribunale di Imperia hanno scoperture intorno al 50% e che l’intero distretto di Milano ha una percentuale di scopertura del 32% circa.

“Cosa c’è di liberale nell’avere intercettazioni spiattellate sui giornali, pm “gemelli” dei giudici, abuso disinvolto di custodia cautelare, presunzione d’innocenza calpestata e indagati trattati come colpevoli, magistrati fuori ruolo nella pancia dell’esecutivo ecc.?’ Così su Twitter il vicesegretario di Azione on. Enrico Costa, presidente della giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio, risponde all’Associazione Nazionale Magistrati.

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