“Dopo l’agenda Draghi, l’agenda di Giorgia”. Il leader del M5s Giuseppe Conte risponde con ironia al post pubblicato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che annunciava la sua “diretta differita” su facebook alla maniera del “Matteo risponde” di Renzi. Nella foto pubblicata dalla premier si vedeva una pagina dell’agenda utilizzata nella diretta video sulla quale si leggeva “Pronti ad aprire gli appunti di Giorgia?”: si trattava di un “teaser” della diretta pubblicato qualche ora prima della diretta. E così Conte ha risposto: “Provo a indovinare, Presidente Meloni – scrive nel suo post il leader del M5s -. Taglio aiuti contro il carobenzina: fatto! Taglio Reddito di cittadinanza a chi non arriva a fine mese: fra 8 mesi! Taglio istituti scolastici: programmato! Taglio rivalutazioni pensioni: fatto! Taglio e ridimensionamento misure a favore delle imprese: fatto! Aumento invio di armi e spese militari: programmato! Aumento dei contanti da infilare in valigetta: fatto! Aumento stipendi con il salario minimo: neanche a parlarne!”.

Dopo l’intervento in video della presidente del Consiglio a criticarla sono stati anche alcuni esponenti del centrosinistra. “Appunti per Giorgia – scrive Benedetto Della Vedova, leader di +Europa – Fare marcia indietro (come sta già facendo) sull’obbligo di consentire pagamenti elettronici solo oltre i 60 euro; evitare pasticci sulle pensioni sbandierando prepensionamenti costosi per pochi fortunati e pensare alle prossime generazioni; spiegare agli elettori imbevuti di propaganda sovranista che sui conti pubblici è interesse dell’Italia accordarsi con la Commissione e che sui migranti serve +Europa alla faccia della retorica ungherese dell’Europa dei popoli e delle nazioni. Ecco, per cominciare”. Giovanni Paglia, responsabile Economia di Sinistra Italiana, aggiunge: “La Corte dei Conti certifica che la manovra di bilancio premia e incentiva l’evasione fiscale. Chi ogni anno ci ruba oltre 100 miliardi evidentemente per la destra merita anche un premio. Alla faccia dei lavoratori che pagano per tutti, e nonostante i salari abbiano segnato -12% in 10 anni. Meloni & c. dovrebbero fare marcia indietro e chiedere scusa”.

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