“Bella, figa, fuoriclasse”, “perché non te ne sei andata?”, “funziona così qua dentro”. E, ancora, “se domani non torno, brucia tutto”, “se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. Così, dalla piazza del Portico dei Servi di Bologna, le studentesse abusate dal loro professore universitario che ha patteggiato la pena a un anno e otto mesi, hanno gridato la loro rabbia in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in un presidio organizzato dal collettivo MalaConsilia a cui si sono uniti decine di attiviste e attivisti. Incuranti della pioggia, coperte da bandane e passamontagna rosa, hanno descritto l’inferno che hanno vissuto dentro le mura universitarie. “Trent’anni di latente omertà“, è la denuncia che fanno le studentesse. Trovarsi unite dalla stessa terribile esperienza, ha dato loro la forza di unirsi e denunciare. Ma non solo, davanti a una piccola folla, oggi, 25 novembre, hanno anche dato fuoco, simbolicamente, a tutte quelle frasi tossiche dette dal molestatore e da esterni.

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