di Margherita Cavallaro

Prima di tutto fatemi togliere un peso dal petto. Li mortacci vostra.

Detto questo, le ultime tre settimane e mezzo sono state frizzantelle, soprattutto per noi non maschi cis bianchi etero. Prima di tutto è stato eletto un partito capitanato da della frutta fuori stagione (di circa 80 anni) e già quella cosa non l’avevo presa bene, poi il Regno Unito ha rilanciato con un governo ancora più di Satana di quello di prima e sono stata ovviamente distratta dal prospetto del disastro economico della nazione dove vivo e, per finire, l’Italia è ripartita in contropiede e Lorenzo Fontana è stato messo alla Camera mentre La Russa ha sostituito Liliana Segre al Senato (che è un po’ come sostituire Gandhi con un trafficante di schiavi).

Non vi mentirò: non mi era mai capitato di sentirmi spaventata per il mio posto nella società e non è una sensazione piacevole. Ho passato vari giorni in uno spazio mentale non bello, di instabilità e nervosismo per la possibilità di vedere i miei diritti da cittadina strappatimi da sotto il naso. E, ad essere onesta, c’era anche risentimento verso i miei concittadini che avevano votato contro chi persone come me non le vuole, in sostanza, in vita.

Però si va avanti e chi mi conosce sa che sono prona a momenti di autismo di alta qualità e quindi, senza smentirmi, ho elaborato improvvisamente che solo appena sotto il 64% dei cittadini è andato a votare e, di questi, il 26% ha votato per la frutta fuori stagione. Il 26% del 64% è circa il 16% degli aventi diritto, che è pochissimo. Sono solo una volta e mezza le persone che hanno votato in meno rispetto alle elezioni precedenti. Un numero risibile, eppure la frutta fuori stagione è al potere. A pensarci, la stragrande maggioranza dei cittadini (il 36% degli aventi diritto) ha votato per “nessuno dei partiti in lizza” (anche se il risultato pratico dell’astensione non è quello). Ecco, questi risultati dicono molto di più dello stato della politica e della legge elettorale di quanto non ne dicano della popolazione: ha vinto un partito votato solo dal numero di persone che non sono andate a votare rispetto alla volta precedente. Cioè, parliamone. Anzi no, perché, per quanto ridicolo, ci siamo ritrovati Fontana e questo è un fatto. Quindi, di lui parliamone! Sì, perché non vorrei che qualcuno si scordasse chi è dopo la sua svolta atlantista.

Fino all’altro ieri Fontana era una fangirl di Putin e proclamava la sua Russia un faro di civiltà. Questo principalmente perché Putin perseguita i gay, il che agli occhi di Fontana – che considera le famiglie arcobaleno inesistenti e le coppie omosessuali delle “schifezze” – è un atto eroico. Non fatevi ingannare dal voltafaccia elettorale, Fontana Putin se lo porterebbe a letto (ma solo per del virile amore platonico mentre guardano filmati hard di protestanti disarmati e omosessuali che vengono menati e arrestati dalla polizia in violazione di diritti civili).

Altro aspetto fondamentale del sistema filosofico fontanelliano è l’antiabortismo: la vita è vita, soprattutto se non ha battito cardiaco o connessioni neuronali (anche perché non avendo un cervello non può essere gay). Sei una ragazzina single povera? Una donna in una relazione violenta? Una vittima di violenza sessuale? Non importa, perché l’embrione senza organi vale più di te! Come? Volete sapere secondo lui che supporto poi lo stato dovrebbe dare al bambino quando nasce? Come si assicurerebbe che gli sia dato amore e le stesse possibilità economiche e sociali degli altri? Suvvia, quante domande, una volta che il bambino è nato certo non è più un suo problema!

D’altro canto Fontana è molto cattolico, ma di quella razza particolare che interpreta il “porgi l’altra guancia” con “dai ‘na pizza al disabile lì dietro, quello senza un braccio, così non te la può ridare indietro”. Scherzi a parte, ha già sostenuto in passato che “ama il prossimo tuo come te stesso” vuol dire quello che ti sta di fianco fisicamente e non gli altri in genere, quindi che schifo gli immigrati (lasciando poi stare che una volta che riescono a raggiungere l’Italia diventano anche loro i nostri prossimi fisici, ma vabbè, raffinatezze, direte voi). Spesso penso che questi estremisti religiosi abbiano comprato il Nuovo Testamento da qualche ambulante per le strade di Napoli insieme ad una borsa di Cucci e non si sono resi conto che il titolo leggeva “Nuovo Tastamento”.

Questo personaggio è a capo della nostra Camera rappresentando poco più di un decimo della popolazione mentre noi rischiamo concretamente di essere traghettati in una società distopica alla Handmaid’s Tale (già hanno iniziato con le proposte contro l’aborto e non voglio nemmeno pensare a quello che vorranno fare alle persone LGBT+ e alle famiglia arcobaleno). È per questo che dobbiamo lanciare segnali sempre più chiari che non staremo zitti e non saremo vittime di quei pochi. Dobbiamo tornare a protestare, a manifestare, a dimostrare che loro devono essere al nostro servizio e che non gli lasceremo razziare la nazione dopo un’elezione governata dallo sconforto generale verso la politica.

Fontana sarà anche alla Camera, ma noi siamo il popolo. Non siamo noi che dovremmo avere paura di loro, ma loro che dovrebbero avere paura di noi.

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