“L’Europa è un bersaglio di questa guerra. Ne sono sfidati i principi di civiltà, i valori che si sono affermati come risposta dei popoli alla barbarie della Seconda guerra mondiale e delle dittature che l’hanno provocata. Anche per questo l’Europa ha il dovere di una risposta unitaria e coerente”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di consegna delle onoreficenze di Cavaliere del lavoro, nelle ore in cui le maggiori città dell’Ucraina vengono bombardate da una pioggia di missili russi. Il capo dello Stato parla di “una guerra sciagurata, che la Federazione Russa ha scatenato arrogandosi un inaccettabile diritto di aggressione” e che “lascia ogni giorno una scia di morte, di distruzione, di odio, che inquina anche ogni campo delle attività civili e delle relazioni”. La pace, aggiunge, “è urgente e necessaria” e “la via per costruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino”.

“Oggi giungono notizie drammatiche dall’Ucraina, di bombardamenti russi condotti indiscriminatamente sulle città, con obiettivi civili, che mietono vittime tra la popolazione. Sono atti criminali ai quali dobbiamo rispondere mantenendo salda la nostra posizione al fianco dell’Ucraina e reclamando la fine di questa guerra che reca sofferenza alla popolazione. Dobbiamo ribadire il nostro sostegno senza ambiguità, con molta chiarezza: l’Italia è al fianco dell’Ucraina e del suo popolo”, ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in visita al contingente italiano in Kosovo. “L’aggressione ingiustificata e ingiustificabile da parte di Putin all’Ucraina è una ferita nel cuore dell’Europa, che minaccia l’architettura di sicurezza globale così come l’abbiamo conosciuta”, ha aggiunto. “Chi ha voluto questa guerra guardi con sincerità a ciò che sta avvenendo, ai rischi che stiamo correndo e cessi immediatamente questa attività criminale. Mi auguro che le voci della guerra lascino spazio agli sforzi per una pace giusta. Perché senza giustizia non c’è pace”.

Reazioni all’offensiva russa anche da tutto il mondo politico italiano. “Ore di apprensione per l’Ucraina. Putin, in difficoltà sul campo di battaglia, sta deliberatamente colpendo obiettivi civili in molte città ucraine. Le bombe cadono su uomini, donne e bambini. Ognuno di questi missili isola ulteriormente la Russia e rafforza la nostra convinzione di difendere chi si batte per la propria libertà“, afferma la premier in pectore, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Il presidente del M5s Giuseppe Conte interviene con un post su Facebook: “Condanniamo con forza l’azione della Russia, gli attacchi e i missili sulle città, la morte e la devastazione fra i civili. Ora più che mai è urgente che l’Europa prenda in mano la situazione per fermare questa follia fatta di attacchi, vendette, azioni e reazioni che si chiama guerra”. E aggiunge: “L’unica strada che può portarci a una via d’uscita rispetto a un conflitto che sta sfuggendo di mano e sta assumendo ogni giorno proporzioni sempre più vaste e incontrollabili è imprimere una svolta, seria e stringente, in direzione di un negoziato di pace. Siamo già fuori tempo, non permettiamo che sia troppo tardi”, aggiunge Conte.

“Stiamo con il popolo ucraino”, scrive invece su Twitter il segretario Pd Enrico Letta, aggiungendo gli hashtag #10october e #StopPutinTerror. Usa Twitter anche il leader di Azione Carlo Calenda: “Siamo con l’Ucraina e con gli ucraini. Il pacifismo che mette tutti sullo stesso piano è immorale. Non accetteremo alcuna collaborazione con chi sostiene queste tesi. In Italia e in Ue. #Scegli”.

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Parlare di pace sembra inutile e noi ci sentiamo impotenti. Ma allora: come finisce la guerra?

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