Tra le tante analisi sul voto che sui social direi quasi ogni cittadino sta facendo, tutti parlano e straparlano del voto al reddito di cittadinanza al sud e nessuno si fa carico del significato profondo di questo ennesimo (e inascoltato) urlo di protesta del sud, specie in Campania. Terra dei Fuochi in Campania uccide: ormai è definitivamente accertato. Ma come per le fabbriche che lavoravano amianto, ormai è altrettanto certo che tutti preferiscono ancora e sempre lavorare “a nero” e farsi ammazzare insieme ai figli piuttosto che combattere innanzitutto questa piaga.

Si sono succedute così nel tempo varie fasi del fenomeno Terra dei Fuochi, ovvero dell’illecito smaltimento dei rifiuti industriali in Campania con danno certo alla salute pubblica:

I fase (1986–2014) – Terra dei fuochi e dei veleni con sversamenti di rifiuti tossici in prevalenza provenienti dal nord: questa fase termina con la promulgazione delle leggi penali sull’ambiente del 2014.

II fase: (2014–2019 pandemia da Covid 19) – Nella seconda fase di Terra dei fuochi la comparsa di leggi penali, create per umiliare il Sud, punendo con 5 anni di galera (virtuali, sinora mai comminati a nessuno) solo chi bruciava rifiuti ai bordi delle strade, ha comportato lo spostamento dei rifiuti tossici e dei conseguenti roghi super tossici non più ai bordi delle strade ma direttamente all’interno di depositi e siti di stoccaggio. Di fatto per la maggiore consistenza di depositi ed impianti al nord, i flussi dei rifiuti tossici si spostano dalla direttrice nord verso sud alla direttrice sud verso nord con i roghi di oltre 400 impianti al nord rispetto ai non più di 100 al Sud.

III fase (post Covid 2020–2022) – Dopo l’intervallo di un mese e mezzo di lockdown totale di tutte le attività manifatturiere non necessarie e quindi anche a nero che ripulisce l’Italia intera in un solo mese e mezzo e spegne tutte le Terre dei Fuochi di Italia, si riprende a lavorare alla grande, ovviamente e soprattutto “ a nero” sia al nord che a sud… ricompaiono i roghi tossici visto che tutti si accorgono che le pene sono del tutto virtuali. Iniziano alla grande soprattutto in Campania, del tutto priva di impianti per rifiuti speciali, i viaggi all’estero senza alcun controllo valido, anzi favoriti, dalla regione Campania. Come riferisce il delegato Onu, Orellana, inviato ad indagare il caso rifiuti campani ha appena relazionato che il caso rifiuti in Tunisia è soltanto una goccia nel mare dei flussi di rifiuti speciali verso l’estero senza alcun controllo degno di questo nome in regione Campania. Come volevasi dimostrare.

IV fase (2021–2022) Tornano quindi alla grande i roghi tossici locali: l’aumento vertiginoso dei costi dei carburanti rende non più conveniente spedire i rifiuti all’estero e così si torna all’antica abitudine dei roghi tossici locali. Sino alla speculazione sui costi dell’energia dovuta alla guerra in Ucraina. A maggio 2022 io avvisavo tutti da Padre Maurizio Patriciello che avremmo avuto una estate di roghi tossici tremenda ma, dopo un giugno e luglio di roghi immensi e continui, improvvisamente… tutto si ferma! I roghi tossici pure!

V Fase (febbraio 2022 ad oggi) E qui comincia la V fase di Terra dei Fuochi: da agosto 2022, cioè da quando cominciano ad arrivare le bollette della luce e del gas anche per le fabbriche-garage a nero in Campania, improvvisamente si fermano i roghi. Ma attenzione! Non perché sono iniziati o aumentati i controlli o diminuito il lavoro a nero, ma perché, per eccesso di costo dell’energia, come per le ditte legali, anche le ditte illegali hanno iniziato a soffrire fino a chiudere o ridurre le attività. Come? Ovviamente lasciando a casa i lavoratori in nero che restano così con il solo e sempre più sottile filo di sopravvivenza offerto dal reddito di cittadinanza.

Il reddito di cittadinanza sta così mantenendo e salvando dalla fame ma anche quindi fermando una rivolta vera da parte di decine di migliaia di famiglie nella nostra Campania, terra dei fuochi negata oltre ogni limite di ragione, e la prova certificata ce la offrono i dati della Prefettura anti roghi con i dati 2020-2021-2022.

In perfetta sintonia con quanto da me sopra descritto, il report della Prefettura certifica 241 roghi tossici agosto 2020 (ripresa post Covid), 198 roghi tossici agosto 2021 (inizio aumento costi gasolio) e soltanto 108 roghi tossici agosto 2022 (V fase terra dei fuochi, riduzione sino al blocco della manifattura a nero per eccesso costi energia). Dovrei, come tutti e come la Prefettura, essere felice di questi dati. Da esperto ne sono invece terrorizzato!

Il primo andamento spontaneo della fine di Terra dei fuochi, senza lockdown da pandemia, mi significa soltanto che sta finendo il lavoro a nero per centinaia di migliaia di famiglie in Campania! Sta rimanendo soltanto il reddito di cittadinanza per sopravvivere. Ce lo conferma il dato sui veicoli fermati e controllati: 701 nel 2021, soltanto 84 ad agosto 2022. Si stanno fermando da soli.

E quanto insignificanti siano questi controlli ce lo dice un’altra considerazione: i rifiuti industriali prodotti e quindi da controllare in Campania sono ormai arrivati complessivamente a circa dieci milioni di tonnellate all’anno. Considerando che un passaggio tir ne trasporta circa 25 tonnellate, servirebbero quindi i controlli almeno per 490mila passaggi tir per la sola Campania. Una enormità eccezionale per le forze dell’ordine deputate da sole ai controlli: dati alla mano, quindi, si effettuano i controlli per non più dello 0,2% di quanto sarebbe necessario “a posteriori”. Ma i controlli seri non si fanno a posteriori, e in Campania, per non turbare la pace sociale, non li ha mai voluti fare nessuno lasciando massacrare la salute delle popolazioni residenti. Ma ora?

Non urlate troppo contro il reddito di cittadinanza e contro chi, come i candidati del M5s, girando per la Campania, si sono resi conto “de visu” di come questo reddito sia rimasta ormai l’ultima fonte di sopravvivenza di decine di migliaia di famiglie, ora che sta sparendo pure il “lavoro in nero”. Preparatevi alla rivolta: il problema è gravissimo! E, come sempre, non viene mai affrontato seriamente.

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