“La destra è partita in vantaggio e noi stiamo rimontando al rush finale. Ma è molto importante che ci chiediamo per quale motivo la destra è partita in vantaggio. Perché c’è un’ondata di destra in Italia? No, non c’è. Certo, ci sono i fascisti, evidenti, espliciti o mascherati. E si si stanno un po’ ringalluzzendo perché sperano che arrivi il momento. Ma la destra, in realtà, è partita in vantaggio per motivi più leggeri e superficiali di quello che possiamo pensare. Ecco perché ritengo che possiamo vincere“. Così Pier Luigi Bersani esordisce nel suo intervento sul palco di Reggio Calabria assieme a Enrico Letta e a Roberto Speranza.


Il deputato di LeU spiega: “Loro dopo essersi bastonati per tre anni, in una settimana si sono ammucchiati. Non diciamo che si sono mica uniti: si sono ammucchiati. Noi, con tutti i limiti, abbiamo dato invece una risposta politica. Il secondo motivo che li ha fatti partire in vantaggio è una cosa che circola molto in un Paese che è sfiduciato dalla politica. Molti – continua – dicono: ‘Eh, li abbiamo provati tutti, proviamo anche la Meloni’. Non sottovalutiamo questo argomento. A questa argomentazione io credo che bisogna semplicemente rispondere così: ‘Vabbè, votala, basta che tu sappia che poi tocca a te portare la croce’. E su questo dobbiamo assolutamente battere il chiodo: chi è che deve portare la croce qui?“.

Bersani si sofferma sui diritti sociali e civili sottovalutati dalla destra. E osserva: “Guardate che non è che la destra fa proposte nuove. Queste sono già depositate in Parlamento, ci hanno già fatto delle battaglie. C’è un emendamento sulla delega fiscale a firma di Meloni e Lollobrigida: introdurre l’aliquota unica dell’Irpef. Lì c’è proprio il loro disegno: intanto tranquillizzare i ricchi, perché con quell’emendamento quelli che stanno sotto una soglia pagano di più. Poi dicono che fanno detrazioni. A chi? – prosegue – Alle corporazioni. Che bello avere una cosa che accontenta i ricchi e poi segmenta la società per settori. Il babà, il regalino. Questa è la loro ispirazione. Poi c’è l’autonomia differenziata, che non è una proposta ma un documento già scritto. E non dalla Meloni, bensì dalla Gelmini che rappresenta quel Nord lì. Vogliono un’Italia Arlecchino con diverse sanità e diverse tasse. E allora il Sud deve difendersi, perché se il Sud si difende, difende l’Italia”.

Bersani chiosa: “In tutta la loro impalcatura poi ci mettono la loro roba, che è di una demagogia incredibile. Ad esempio, sull’autonomia differenziata dicono che ci guadagna il Nord, ci guadagna il Sud, ci guadagna l’Est, ci guadagna l’Ovest. Ci guadagnano tutti insomma. Nelle campagna emiliane questo si chiama ‘maiali tutti di prosciutti’. Ecco, loro allevano maiali tutti di prosciutti“.

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