Governo al capolinea, esperienza finita? Ci sono sempre i tempi supplementari, non so”. A tagliare corto è Giancarlo Giorgetti, ministro leghista dello Sviluppo economico, nel giorno del voto di fiducia al Senato sul dl Aiuti, che non avrà il sostegno del M5s, che ha deciso di non partecipare al voto. Di fronte al rischio crisi, se Matteo Salvini ha evitato le domande dei cronisti, è stato il vicesegretario Lorenzo Fontana a sottolineare: “La situazione è grave, complicata. Attenderemo quello che avverrà, quello che vorrà fare il presidente Draghi, ma non possiamo accettare che il Parlamento sia bloccato. Questa situazione così come è non può andare avanti. Le scelte saranno condivise con il centrodestra, e chiaramente, per noi, non c’è nessun timore di dare, eventualmente, la parola agli italiani”.
Mentre è stato il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo a spiegare: “Quel che succederà si vedrà. Chiaro che, nel momento in cui una forza di maggioranza non vota un provvedimento di questo genere, par di capire che sia accertato da tutti che la crisi politica sia aperta. E, come si dice in questi casi, quando una crisi si apre non si sa mai come si concluderà”.
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La norma sull’inceneritore estranea al Dl Aiuti e il rifiuto di Draghi di votarla a parte: ecco perché Conte e M5s hanno deciso di strappare

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