Il gap salariale fra gli amministratori delegati delle società statunitensi i loro dipendenti è schizzato a record nel 2021. Secondo uno studio dell’Institute for Policy Studies, un amministratore delegato guadagna in media 670 volte in più di un suo dipendente, in aumento rispetto alle 640 volte del 2020. Lo studio rileva che il compenso di un ceo (chief executive officer) è in media di 10,6 milioni (con un incremento di 2,5 milioni rispetto al 2020) mentre quello di un lavoratore è di 23.968 dollari. Lo studio arriva mentre cresce il coro di voci negli Usa per la formazione di sindacati nelle aziende, come ad esempio Amazon e Starbucks. Recentemente Apple ha deciso di aumentare le retribuzioni di tutti i suoi rivenditori proprio per frenare il processo di sindacalizzazione. Secondo quanto emerge dallo studio in 49 aziende delle 300 esaminate il rapporto raggiunge addirittura 1 a 1000 e in alcuni casi vola oltre le 6mila volte.

I manager più pagati in assoluto sono stati l’amministratore delegato di Amazon Andy Jassy che in 12 mesi ha incassato quasi 213 milioni di dollari, 6.474 volte la paga media di un suo dipendente. Per guadagnare quello che il suo amministratore delegato ha incassato nell’ultimo anno un immortale dipendente di Amazon avrebbe dovuto iniziare a lavorare nel 4.500 avanti Cristo. L’azienda, rimarca lo studio, ha speso milioni di dollari per contrastare la formazioni di rappresentanze sindacali nei suoi stabilimenti. Il numero uno di Estee Lauder Fabrizio Freda ha visto il suo salario più che triplicare nell’ultimo anno e toccare i 66 milioni, 1965 volte quello dei suoi collaboratori. La busta paga del Ceo di Penn National Gaming Jay Snowden ha sfiorato i 66 milioni 1,942 volte la media.

I due terzi delle aziende che nel corso del 2021 hanno operato tagli alle retribuzioni dei dipendenti hanno varato programmi di riacquisto di azioni proprie, un modo per accrescere il valore dei titoli e così anche le retribuzioni dei manager. Il valore complessivo di questi buyback è stato di 67 miliardi di dollari. Il gruppo Lowe ha tagliato del 7,6% le retribuzioni ma ha speso 13 miliardi per il buy back delle sue azioni. Nel caso di Best Buy a fronte di una sforbiciata al costo del lavoro dell’1,9% sono stati spesi 3,5 miliardi per il riacquisto di azioni. Il numero uno Corie Barry ha beneficiato di un incremento della busta paga del 30% a 15,6 milioni.

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